Cronaca

“Venite l’ho uccisa”. Condannato per tentato omicidio

I fatti risalgono al 2015

Tentò di uccidere la sua ex convivente prima accoltellandola al braccio e poi cercando di strangolarla. E’ stato riconosciuto colpevole del reato di tentato omicidio l’ennese Giovanni Caramanna. L’uomo dovrà scontare la pena residua di 10 mesi e 25 giorni. Gli ultimi tre anni li ha trascorsi agli arresti domiciliari. L’ordine di esecuzione per la detenzione domiciliare è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Enna, in esecuzione di sentenza definitiva della Corte d’Appello di Caltanissetta. Ad eseguirlo gli uomini della squadra mobile della Questura di Enna, diretti dal Vice Questore Aggiunto  Gabriele Presti  e coordinati dal Commissario Capo Emanuele Vaccaro.

I fatti risalgono al 2015. Caramanna aveva una relazione sentimentale con una ragazza. I due vivevano insieme. Ma dopo un pò la giovane decise di lasciarlo andandosene da casa. Questa decisione non trovò il consenso dell’uomo che, approfittando della presenza in casa della vittima, andata a recuperare alcune effetti personali, le prese il cellulare e l’aggredì urlandole:

«Questo è solo l’inizio, oggi non uscirai viva da qua! O sei mia o non sei di nessuno!».

Mentre la ragazza cercava di recuperare il telefono Caramanna l’aggrediva colpendola al  braccio con un coltello da cucina. Per fortuna in quel momento era in casa la madre dell’uomo che riusciva a disarmarlo. Trovandosi senza più nulla tra le mani, l’uomo cercava di strangolare la donna, provocandole la frattura della clavicola e varie ecchimosi sul collo e sul volto.

La ragazza, ormai priva di sensi, giaceva a quel punto per terra in un lago di sangue. Convinto però dalla madre, Caramanna chiamò subito la polizia denunciando il fatto.

Fortunatamente la ragazza è riuscita a salvarsi raccontando subito i fatti agli  investigatori della Squadra Mobile di Enna che svolsero fin da subito le indagini e arrestarono il giovane.

Ieri il termine dell’ iter giudiziario. I poliziotti della Squadra Mobile, hanno notificato l’ordinanza di esecuzione direttamente a casa dell’uomo che si è dichiarato sollevato dal provvedimento che gli permetterà di rimediare a quanto accaduto.

Tags
Mostra altro

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
error: Contenuto Protetto!
Close
Close