Università Kore. Dipietro, pronti a fare la nostra parte
Università Kore. Dipietro, pronti a fare la nostra parte.
Da 15 anni l’università Kore è una realtà nel panorama degli atenei italiani e giorno dopo giorno con grande professionalità, competenza e dedizione la governance è riuscita ad allargare i propri orizzonti. Le classifiche pubblicate dalle testate nazionali sulle qualità delle università italiane ogni anno registrano salti in avanti e la soddisfazione per chi studia ad Enna raggiunge i massimi livelli. In una parola la Kore è ‘il gioiello’ per la città e la provincia. Da quest’anno un ulteriore traguardo è stato raggiunto con l’istituzione del primo corso, 99 iscritti, della Facoltà di Medicina e Chirurgia. L’avvio è stato benedetto dal Coordinamento degli atenei siciliani, dalla Regione e dal Governo nazionale. Ma se organizzativamente e didatticamente i risultati raggiunti sono senz’altro eccellenti stessa cosa non può dirsi per la necessaria e completa contaminazione che ateneo e territorio avrebbero dovuto produrre a vicenda. Su questo aspetto non mancano e non sono mai mancate le polemiche con accuse di gestione privata dell’ateneo e di rimando con sottolineature, spesse ed accentuate, di giocare contro lo sviluppo e l’esistenza stessa della Kore. Insomma se un titolo si può immaginare è ben facile scriverlo: “Istituzioni contro”. Ma proprio di questo scontro non ha bisogno il territorio per ipotizzare un suo avanzamento economico-culturale. Di una problematica così vasta e così accentuata ne abbiamo voluto parlare con il sindaco di Enna Maurizio Dipietro: “L’Università Kore – afferma il primo cittadino – è stata al tempo stesso la più grande intuizione di una classe politica e la grande speranza di un territorio, ad oggi non dico incompiuta ma di certo un obiettivo ancora da realizzare pienamente. Il suo compimento può rappresentare davvero quel volano di crescita culturale ed economica. L’incompletezza invece no come dimostrano tutti i dati economici del territorio che non sono certamente schizzati in alto nell’ultimo quindicennio.”
Insomma se la Kore vive una vita propria non porta un giovamento complessivo. Per attivare invece un circolo virtuoso, per dare vigore a tutto un territorio cos’è necessario?
“Per realizzarlo bisogna che la governance dell’ateneo comprenda che la Città ha bisogno di un rapporto più diretto con l’Università, che non la percepisca relegata ad una sola parte del contesto cittadino. Accogliendo le sollecitazioni che venivano da più parti, nello scorso mandato elettorale abbiamo provato ad aprire un dialogo finalizzato al trasferimento di una o anche più facoltà ad Enna alta. Avevamo anche offerto un immobile posto nel centro storico idoneo ad ospitare una facoltà ma non se ne è fatto nulla per ragioni che mi sono rimaste oscure.”
Sembra però che dietro al rapporto Comune-Kore ci sia quasi una regia che lavori per distanziare sempre più le parti e non a tentare di trovare percorsi condivisi. Dentro l’università non è stato di certo presa bene la possibile cancellazione del finanziamento di 8 milioni di euro per la realizzazione dello studentato ad Enna bassa a causa di una mancata autorizzazione del Comune. Stessa cosa sarebbe successa in precendenza con Provincia e Asp?
“Da parte mia sono straconvinto che solo con la sinergia fra tutte le istituzioni presenti sul territorio si possano raggiungere i risultati sperati e l’impegno dell’amministrazione comunale in questa direzione non è mai mancato e mai mancherà”.
Però il blocco dei lavori dello studentato e la possibile perdita del finanziamento sono una realtà che tutti gli ennesi possono costatare da mesi e mesi.
“Per rispondere devo contraddire Salerno sulla ricostruzione che ha fatto in questo caso e che farebbe emergere una qualche responsabilità del Comune sulla vicenda rispetto il mancato finanziamento dello studentato se non addirittura un intento di boicottaggio delle iniziative della Kore che non posso certo sottacere. La concessione per la realizzazione dello studentato, che mi preme sottolineare è un fatto tecnico, non politico, e come tale deciso dai tecnici, è stata negata per la difformità della proposta con la normativa urbanistica vigente, cioè il PRG. Quel PRG che non è approvato dall’amministrazione ma dal consiglio e che nel nostro caso, per reiterati ritardi del consiglio comunale, è stato approvato da un commissario mandato dalla Regione. E allora, cosa c’entra l’amministrazione comunale? E comunque se si ritiene che il Comune sbaglia nel non concedere la realizzazione dello studentato si fa ricorso al TAR, si chiede la sospensiva, la si ottiene, sempre se si ha ragione, e si acquisiscono subito, entro un mese, concessione e finanziamento. La Kore invece si è limitata a fare il ricorso, non ha chiesto la sospensiva e, per bocca di Salerno, scopriamo che il finanziamento è perduto. A questo punto mi viene da pensare che o hanno sbagliato tutto in sede processuale o il finanziamento non c’è mai stato. Azzardo un’ipotesi, la Kore non era in posizione utile in graduatoria e dunque forse ha sperato in uno scorrimento che non c’è mai stato. Questi sono i veri fatti che possono essere documentati in ogni momento. Poi, se mi concede una battuta?”
Prego sindaco.
“Devono avere pensato che per migliorare quei rapporti che vorrebbero più collaborativi con le altre istituzioni del territorio, in primis con il Comune, era opportuno denunziare alla Procura della Repubblica il sindaco ed il dirigente dell’ufficio tecnico e, sempre nella logica della più proficua collaborazione tra enti che lavorano allo sviluppo del territorio, quando il Pubblico Ministero ha chiesto l’archiviazione dell’indagine per insussistenza di reati, hanno proposto opposizione al GIP che deciderà giovedì 17 dicembre. Ciononostante, da buon cristiano, porgo l’altra guancia e ribadisco che l’amministrazione comunale lavorerà sempre a fianco e a sostegno di chi vuole spendersi per lo sviluppo socio economico della collettività.”
Ebbene una nuova opportunità c’è per mettere tutto da parte e serrare le fila, l’inaugurazione del primo anno del corso di Medicina che prima del suo completamento presuppone la realizzazione di un Policlinico. La Regione, con l’assessore Razza, in questo senso ha messo le mani avanti indicando Caltanissetta come possibile sede. Per farla breve due anni a disposizione per non far tagliare fuori da questa grande occasione l’Ospedale Umberto I di Enna.
“La facoltà di Medicina è un’opportunità straordinaria sia per l’Università che per la sanità cittadina e provinciale e l’amministrazione comunale non farà mai mancare la collaborazione necessaria. Anzi sulla Sanità, il nostro impegno è prioritario. E’ noto che abbiamo messo al vertice del nostro programma amministrativo la tanto attesa attivazione nei locali dell’ex CISS di qualche prestigiosa istituzione sanitaria e siamo pronti a fare la nostra parte anche, appena ci saranno le necessarie garanzie, prorogando la durata del comodato della proprietà comunale. La facoltà di Medicina potrebbe trovare la sua allocazione stabile e ideale a Enna dove non mancano strutture destinate a finalità sanitarie tra quelle in esercizio ed i locali del vecchio ospedale nella parte alta della Città che ben si presterebbero allo scopo e che sono certo sarebbero messe a disposizione da parte dell’ASP.”
E sul Policlinico?
“Proprio in questo caso è necessario l’impegno di tutti con il coinvolgimento adeguato dell’intera deputazione regionale e nazionale. Solo così possiamo aprire un dialogo con la Regione che, attraverso l’assessore alla Salute Razza, ha sin dall’anno scorso pubblicamente espresso la sua preferenza per la città di Caltanissetta come sede per la realizzazione del Policlinico. Anche in questo caso il Comune è pronto a fare la sua parte”.
Avv. Dipietro, da primo cittadino non si sente di lanciare un appello per ricercare una comunità d’intenti e far diventare Enna davvero città universitaria?
“Posto che io e il Comune tutto è sempre pronto a lavorare su questa logica chiedo a Salerno di superare le vecchie incomprensioni con l’ASP per i locali di cui ha parlato e con la Provincia per la vicenda della residenza universitaria del Mulino a Vento. La logica del ‘soli contro tutti’ – conclude il sindaco – non porta da nessuna parte ed anzi rischia di alimentare teorie complottistiche prive di fondamento.”
In tempo di Covid-19 la principale emergenza è un’altra ed è bene fare fronte utilizzando tutte le energie necessarie per lenirla fino in fondo. Ma superata, l’agenda delle istituzioni locali dovrebbe avere al primo punto lo sviluppo dell’Università Kore, certi che le ricadute sull’economia e sulla cultura sarebbero sicuramente positive in tutte i settori della comunità provinciale.
Paolo Di Marco