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Taglio secco: alberi a terra e strade “rigogliose”

Di solito, quando si tratta di affrontare problemi un po’ troppo “spinosi”, la soluzione che va per la maggiore è sempre la stessa: “tagliare i rami secchi” e andare avanti. Facile, no? Del resto, che ci vuole? Una bella potatura ed è tutto sistemato, almeno nelle conversazioni da salotto.

Probabilmente, per evitare i disastri che tutti ricordiamo bene, come quelli causati dal maltempo del 17 gennaio scorso, qualcuno avrà pensato: “per risolvere, basta togliere tutto e così sia”. Una soluzione radicale, per carità, ma anche rapida. Certo, un po’ come fare ordine buttando via tutto senza fare troppe domande.

In una città come la nostra, dove la “gentilezza” e la comunicazione efficiente dovrebbero essere il pane quotidiano per tutti, non sarebbe stato almeno un po’ più sensato dare qualche spiegazione ai cittadini su questo episodio di deforestazione urbana? L’abbattimento degli alberi, fatto magari in nome di un rinnovamento o di una maggiore sicurezza, solleva qualche legittimo dubbio. Sarebbe bello sapere se questa scelta rientra in un piano organico di riqualificazione, o se stiamo semplicemente “potando” un po’ di storia e paesaggio senza pensarci troppo. Ma chi può dirlo?

La cosa più fastidiosa, infatti, è trovarsi di fronte a decisioni prese dall’alto, come se il resto della comunità fosse solo un dettaglio da sistemare dopo. La gentilezza, alla fine, sta nel spiegare le cose, renderle comprensibili, senza far sembrare che i cittadini debbano solo accettare passivamente ciò che accade sopra la loro testa.

Insomma, se proprio dobbiamo “tagliare”, almeno prima spiegateci il perché. Gli alberi non sono solo decorazioni nel paesaggio urbano, sono parte della nostra memoria storica, che ci lega al passato.

Un piccolo suggerimento, però, mi sento di darlo. Se qualcuno dei “piani alti” decidesse finalmente di occuparsi delle erbacce che ormai crescono tra le crepe e le buche delle strade cittadine, fatelo pure senza preavviso. Anzi, meglio così! Dato che Enna è praticamente bloccata e le strade sembrano una gruviera, il poco che ancora possiamo percorrere con le auto, cerchiamo di renderlo almeno un po’ più dignitoso.

E, sicuri che prima o poi avremo una spiegazione su tutto, non ci resta che aspettare.

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