SALVIAMO IL LAGO
Sopravvive come un riempitivo paesaggistico. Ciclicamente sofferente. È giugno e il lago di Pergusa è già in affanno. Il livello delle acque è basso. Con l’arrivo dei mesi caldi, tra evaporazione e prelievi antincendi, il lenzuolo d’acqua scivolerà e buona parte del letto del lago rimarrà scoperto. Ma, a parte un’appassionata biologa, sembra che il problema non interessi a nessuno. Il crollo del muretto davanti al circolo nautico transennato alla meno peggio che fa orrenda mostra di sé da anni è il simbolo dell’abbandono. I vasconi innaturali che pongono un freno alle acque del mito sono lì ad arginare la natura, inventando una fantasiosa riva dei giunchi. Sarebbe giusto rimuoverli, ripristinare i luoghi, eliminare i desertificanti eucalipti (progetto bloccato da anni) e reimmettere acqua dall’Ancipa, per ridare quanto sottratto. Ecologicamente scorretto? Ma il resto lo è? È bene dirlo senza remore, dopo un patto di garanzia, la riserva speciale, istituita per difendere il lago dalla “esuberanza” dell’autodromo, andrebbe annullata. Per potere andare in barca, per fare il bagno (perché no?), per rivivere il lago, come avviene per tutti i laghi. I monumenti, anche quelli naturali, vanno rispettati , ma anche vissuti.
Mario Rizzo