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Riduzione tariffe acqua. Di Pietro:”non è possibile ridurre le tariffe senza intaccare la quota relativa agli investimenti nel settore idrico”

Si è tenuta nella giornata di ieri l’audizione del Sindaco di Enna, Maurizio Dipietro, nella sua qualità di Presidente dell’Assemblea Territoriale Idrica di Enna, presso la IV Commissione parlamentare dell’ARS sul tema del caro tariffe del Servizio Idrico della nostra provincia. Qui di seguito la dichiarazione del primo cittadino ennese: “Sono francamente preoccupato per la tenuta economica finanziaria di imprese e famiglie della nostra provincia, piuttosto che di quella di Acquaenna. Devo oltretutto registrare, a malincuore, che su un tema che dovrebbe interessare l’intera collettività c’è invece un assoluto silenzio, rotto solo, in questi giorni, da un’organizzazione sindacale. Un assordante silenzio in cui, ad esempio, il Partito Democratico ha trovato il tempo di disquisire sull’utilizzo delle somme derivanti dal “Recovery found”, e non ha preso posizione sul tema del caro acqua, almeno come partito, perché invece alcuni sindaci che a quel partito fanno riferimento una posizione l’hanno presa e non certo in direzione del loro abbassamento. Silenzio pure dal Movimento Cinque Stelle che appare ormai eclissato anche su un tema per loro tanto importante da costituire una delle cinque stelle. Mi auguro che nelle prossime ore si apra un dibattito che veda protagonisti il mondo delle imprese e quello associativo che, privatamente chiedono interventi in direzione della riduzione tariffaria per imprese e famiglie e poi, almeno fino ad oggi, non colgono l’occasione per dire la loro in un momento decisivo per le sorti delle tariffe nei prossimi anni.

E’ ormai evidente che non è possibile ridurre le tariffe senza intaccare la quota relativa agli investimenti nel settore idrico. Anzi, sotto questo punto di vista il quadro risulta essere, se possibile, ancora più grave e preoccupante. Da documenti venuti in mio possesso in questi ultimi giorni emerge, infatti, un dato drammatico: nei primi quindici anni del contratto firmato a suo tempo dall’allora Presidente dell’ATO idrico Cataldo Salerno, sono stati realizzati investimenti per poco più di cento milioni di euro, di cui sessantasei a carico della finanza pubblica e trentotto a carico della tariffa e, quindi, degli utenti, e dunque la tariffa è cresciuta anche per questo motivo. Ebbene, da oggi alla fine del programma trentennale dovranno essere realizzati, quale obbligo contrattuale, circa duecento milioni di euro di investimenti, di cui solo trentanove coperti da contributi pubblici e ben centosettantaquattro a carico della tariffa. Sulla base di questi dati è evidente che l’unica strada da percorrere per rendere sostenibile ed equa la tariffa del servizio idrico è quella della revisione del piano d’ambito a partire dal taglio del 5% degli investimenti che è ciò che si può fare subito. Senza un intervento immediato la tariffa è destinata ad aumentare in maniera vertiginosa. Anche per questa ragione ho chiesto la convocazione di un Consiglio Comunale urgente affinché le scelte che impegneranno la collettività per i prossimi quindici anni non siano di competenza esclusiva del Sindaco ma vedano un pieno coinvolgimento dei rappresentanti dei cittadini”.  

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