Processo d’Appello per Giuseppe Rugolo: la Procura chiede la conferma della condanna per violenza sessuale su minori

Oggi, a Caltanissetta, si è aperto il processo di appello per Giuseppe Rugolo, il sacerdote condannato a quattro anni e mezzo di carcere in primo grado dal tribunale di Enna, per violenza sessuale su minori. Rugolo, presente in aula, ha dovuto ascoltare le parole del sostituto procuratore della Corte d’appello, Antonino Patti, che ha definito “scabrose e inaccettabili” le circostanze legate al caso. Il procuratore ha ripercorso le tappe dolorose del calvario della vittima, Antonio Messina, che ha denunciato il sacerdote, ricordando come fosse stato giudicato credibile dal tribunale di Enna.
Patti ha sottolineato la complicità di alcune figure ecclesiastiche che, a suo dire, avrebbero cercato di tutelare Rugolo piuttosto che la vittima. Tra queste, ha menzionato padre Pietro Spina, che non aveva creduto alla testimonianza della vittima, e monsignor Vincenzo Murgano, che si era schierato al fianco del sacerdote accusato, accompagnandolo anche da un legale. Inoltre, il vescovo Rosario Gisana è stato descritto come un “temporeggiatore” che avrebbe ritardato le dovute azioni. Murgano e Gisana sono stati rinviati a giudizio per falsa testimonianza e affronteranno il processo al tribunale di Enna il prossimo 26 maggio.
Il sostituto procuratore ha poi espresso fiducia nella sentenza di primo grado, definendola “scrupolosa”, e ha chiesto alla Corte di confermare la condanna. L’avvocato della vittima, Eleanna Parasiliti Molica, ha presentato i motivi d’appello, contestando la richiesta della difesa di ascoltare altre due vittime, in quanto i legali dello stesso Rugolo avevano rinunciato a farlo in fase di primo grado. Durante l’udienza sono intervenuti anche i rappresentanti delle parti civili, Irina Mendolia e Mario Caligiuri, dell’associazione “Contro tutte le violenze” e “Rete l’abuso”.
L’avvocato Giovanni Di Giovanni, che rappresenta i genitori della vittima, Michele Messina e Rita Cappa, ha chiesto di posticipare la discussione al 22 maggio, data della prossima udienza. Anche l’avvocato della Curia, Gabriele Cantaro, prenderà la parola in quell’occasione. L’udienza conclusiva è prevista per il 27 maggio, con la difesa dell’imputato, affidata agli avvocati Dennis Lovison e Antonino Lizio, che presenteranno le loro argomentazioni.