PIAZZA ARMERINA, ARRESTATA PER LA TERZA VOLTA UNA DONNA RESPONSABILE DI ATTI PERSECUTORI E VIOLENZE
I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Piazza Armerina hanno arrestato Cirino Giuseppina di anni 28, residente a Piazza Armerina, resasi responsabile di ripetuti atti persecutori nei confronti di un 36enne anch’egli di Piazza Armerina.
Da oltre tre anni la donna si era infatti invaghita dell’uomo, che le era stato presentato da alcuni amici in comune, senza essere corrisposta. Da quel momento per l’uomo sono iniziati i problemi; la donna, non corrisposta, era da subito passata alle minacce, agli insulti, al danneggiamento dell’autovettura, arrivando perfino all’aggressione fisica ogni qualvolta lo incontrava per strada.
Questo stato di cose aveva ingenerato nell’uomo uno stato di continua ansia e timore per la propria incolumità; più volte era stato costretto a ricorrere alle cure dei sanitari del locale pronto soccorso, riportando ogni volta varie lesioni e contusioni al volto.
Nonostante le denunce, il comportamento violento della donna non si placava, anzi, con il passare del tempo, si faceva sempre più esasperato. Infatti nel mese di maggio del 2016 veniva tratta in arresto in flagranza di reato mentre aggrediva l’uomo al centro di Piazza Armerina. A seguito dell’arresto alla donna veniva imposto il divieto di avvicinamento all’uomo e ai luoghi dallo stesso frequentati, divieto che scadeva di validità nell’estate del 2017.
Analogo episodio avveniva a gennaio del 2018 e anche in questo caso la donna veniva arrestata.
Tuttavia, gli episodi persecutori non si fermavano e da ultimo, questa mattina, mentre l’uomo si trovava a Piazza Armerina, in via Don Milani, alla guida della propria autovettura, veniva nuovamente fronteggiato dalla donna che riusciva ad aprire lo sportello dell’auto e ad aggredire il malcapitato, al quale venivano riscontrate, dai sanitari del pronto soccorso, lesioni guaribili in otto giorni.
L’arrestata, ultimate le formalità di rito, è stata sottoposta agli arresti domiciliari presso la propria abitazione.