Patto per Enna: un sogno infranto
Si è infranto per noi un sogno: portare a compimento quella pagina scritta quattro anni fa e che rimarrà nella storia di questa nostra città. Un progetto nel quale avevamo fortemente creduto! Con esso oltre a migliorare la nostra città, volevamo cambiare il “sistema”, per questo gridammo “Enna Libera”. E per questo allora offrimmo ai nostri elettori un’alternativa, mossa da altre logiche: La NATURA CIVICA del percorso, per noi una “conditio sine qua non”.
Partecipazione democratica e collegialità nelle scelte, rimangono per noi quegli elementi indispensabili della nostra idea di politica. Metodi che condannassero i vecchi criteri per contribuire ad una svolta e ridare speranza ai cittadini ormai disincantati e sfiduciati.
Volevamo “rilanciare nella città una politica intrisa di amore sociale e fatta di scelte etiche, ai di là delle logiche di sistema, con la partecipazione di tutti i cittadini, come persone in primo luogo, con le loro relazioni private e pubbliche”.
Volevamo “puntare a ricostruire il nostro tessuto sociale mediante autentiche relazioni di reciprocità e la valorizzazione di competenze e talenti orientati alla ricerca del bene comune, al fine di migliorare la qualità dei rapporti tra cittadino e istituzioni”.
Questa non è fantasia. E per quanto ci riguarda non è utopia, poiché per noi pienamente realizzabili. Queste sono parole scritte nel programma elettorale del sindaco, e quindi nostro.
Si sono purtroppo aperte voragini impensate. Abbiamo conosciuto infatti un altro metodo: quello di Dipietro, sottolineato da un agire che viaggia in direzione contraria a quanto scritto e pattuito, con la pretesa di dare a bere ai cittadini che con le sue scelte continua a seminare nel solco del “civismo”.
Il sindaco ha voluto attestarsi sin dalla prima ora il comando della nave, arrogando a sé la linea politica dell’intera coalizione, metodo che di già stride enormemente con quanto ci siamo promessi di essere. Ciononostante ha avuto da parte nostra, e di ogni soggetto politico, componente la squadra, tutta la libertà di scelta che ha voluto. Non ha preso in considerazione però che in presenza delle diversità, che da sempre riteniamo siano arricchenti, bisogna lavorare nella direzione del dialogo e della piena condivisione, animati dalla “cultura dell’incontro”. Cosa che purtroppo non solo non è avvenuta ma, al contrario, ha avuto preminenza lo scontro e la mancanza di comunicazione.
La “linea politica” del sindaco però ci ha restituito sviluppi che fanno a pugni persino con il buon senso: rotture, migrazioni, annunci, accordi, riappacificazioni… retroscena davvero irriguardosi nei confronti di quella politica in cui crediamo fortemente, ovvero quella sobria ma severa e chiara, che non trova ancora spazio e che purtroppo fatica ad emergere. Siamo sempre convinti a tal riguardo che la buona politica non può prescindere dai rapporti e dalle relazioni umane, nessuna linea di separazione può scindere le due cose.
La consapevolezza, pertanto, che viaggiamo su due direttrici diverse, ci porta a prendere nettamente le distanze dalle mosse di Dipietro. Prendiamo atto che il sindaco non è riuscito a tenerci uniti e radicati a quell’impegno scritto con i nostri elettori.
In ultimo, le evoluzioni degli ultimi mesi e i colpi di scena in seno alla coalizione di maggioranza, scaturite da scelte volute dal sindaco e da noi non condivise nel “metodo”, avvalorano ancora di più la nostra scelta di chiudere qui l’avventura.
Il Gruppo Consiliare di Patto per Enna
Maurizio Bruno e Cesare Fussone