Attualità

Nasce il coordinamento delle associazioni contro gli abusi nella Chiesa

Nasce il primo Coordinamento di realtà del mondo religioso, cattolico in particolare, contro gli abusi nella chiesa. Si chiama #ItalyChurchToo ed è stato presentato nel corso di una conferenza stampa on line alla quale hanno partecipato giornalisti da tanti paesi del mondo e alcune vittime che hanno raccontato la loro storia. Nove le organizzazioni promotrici, Osservatorio Interreligioso sulle Violenze contro le Donne, Donne per la Chiesa, Voices Of Faith, Rete l’ABUSO, Adista, Comité de la Jupe, Comitato Vittime e Famiglie, Noi siamo Chiesa e Left. “E un momento importante perché, nel contesto della lotta agli abusi perpetrati al’interno della chiesa cattolica hanno deciso di riunire le forze una serie di associazioni espressione del laicato cattolico, espressione della voce delle vittime, espressione dell’informazione come servizio alla cittadinanza – ha detto in apertura Ludovica Eugenio, giornalista, responsabile del settimanale cattolico Adista – In molti paesi del mondo si è intervenuti con indagini che sole hanno potuto superare le resistenze della chiesa a riconoscere i proprio fallimento istituzionale, sia sul piano del numero dei casi, sia sul piano degli insabbiamenti e della cattiva gestione dal parte delle gerarchie. L’Italia è l’unica in cui la chiesa e le istituzioni laiche non hanno mai voluto realizzare un’inchiesta su scala nazionale per far luce su un fenomeno criminale. Vogliamo sollecitare la chiesa cattolica a operare un cambio di mentalità e a fare luce sul passato a guardare in faccia la realtà, a prescindere dal danno di immagine assumendosi la responsabilità degli abusi, degli insabbiamenti e dell’abbandono delle vittime restate senza ascolto e risarcimento”. IL coordinamento chiede che la Conferenza Episcopale Italiana affidi ad una commissione indipendente un’indagine sugli abusi compiuti all’interno della Chiesa Italiana ,che a presiederla sia persona indipendente dalle parti interessati, un’indagine che arrivi al cuore del problema aprendo, se necessario, tutti gli archivi di Diocesi, conventi e monasteri, che si affronti il nodo della mancanza di terzietà dei centri diocesani a tutela dei minori. Il coordinamento chiede, anche che le vittime e le loro famiglie siano risarcite dai danni subiti. Nel corso della conferenza stampa è stato annunciato anche la creazione di un data base, sui casi di pedofilia nella chiesa, messo a punto dal settimanale Left in collaborazione con Rete L’Abuso, unica associazione italiana che si occupa, da 15 anni, di raccogliere le vittime di pedofilia della Chiesa.

(Ansa)

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