Leonforte. Domenica di Pasqua ( U’ NCUONTRU)
Sin dal pomeriggio di sabato ed nella prima mattinata di domenica, in tutte le chiese coinvolte nella drammatizzazione, si svolge l’opera della preparazione e di addobbo delle vare e delle statue a cura dei confrati.
Nel pomeriggio di domenica all’ora convenuta, tutte le statue che partecipano alla rappresentazione partono dalle proprie chiese nei vari quartieri, secondo ritmi, tempi e modalità standardizzati. San Tommaso scende dalla Chiesa di Santa croce e si reca all’Annunziata dove “preleva” la Maddalena, coperta da un velo nero in segno di lutto, ed insieme proseguono per i Cappuccini.
La sacra rappresentazione dell’Incontro ha inizio al sopraggiungere di tutte le confraternite con i santi in Piazza Cappuccini. Le statue trovano collocazione secondo una precisa disposizione, mentre Gesù risorto rimane sull’uscio della porta della Chiesa da dove avanza gradualmente.
L’agile e bella statua lignea di San Michele arcangelo inizia la “rappresentazione” recandosi dalla Madonna e tornando verso la chiesa per ben tre volte; ad ogni ambasciata il cristo si avvicina sempre più alla porta per uscire definitivamente al terzo viaggio, quando il messaggero, preceduto dall’arciprete, accompagna appunto la Madre alla quale, grazie ad un ingegnoso congegno, cade il velo nero che la copriva. La Madonna, mostrando tutta la sua magnificenza nella bellezza del volto, dei lineamenti e delle vesti fregiate di oro zecchino, salutando con un energico scuotimento della vara, prende posto alla destra del Figlio, mentre San Michele sosta accanto a Lei. La rivelazione viene poi fatta a San Giovanni che va da San Pietro ed insieme corrono verso Gesù; a metà strada San Giovanni cede il passo a San Pietro che dinanzi al Cristo fa per primo l’inchino. San Giovanni viene posto a sinistra accanto a Gesù e San Pietro accanto a San Giovanni. L’annuncio della resurrezione viene quindi fatto alla Maddalena, che si sveste del manto nero, e salutando Gesù si pone accanto a San Pietro.
E’ la volta si Sant’Andrea, che fa l’inchino e si pone accanto a San Michele, e di San Giacomo che prende il posto accanto alla Maddalena.
Rimane San Tommaso collocato in disparte fuori dalla piazza, verso il quale, per la sua ostinata incredulità, si muove per tre volte San Giacomo; al terzo viaggio crede alla lieta novella raggiungendo Gesù e salutandolo. Quindi sopraggiunti tutti gli apostoli al grido di “Saramentu” le bandiere e gli stendardi propri delle confraternite si scuotono dinanzi al cristo in segno di gioia, saluto e riverenza. Inizia così la processione che percorrerà via Cavallotti, Corso Umberto, via Stazione, via Torretta, via Campo Sportivo quindi ancora Corso Umberto per raggiungere la Matrice.
La sfilata avviene secondo il seguente ordine: apre lo stendardo della confraternita della Mercede che porta a spalla San Michele; segue San Tommaso con la confraternita di Santa Croce; quindi San Giacomo, un tempo portato dalla confraternita della Madonna del Carmine, oggi viene condotto dai giovani della Confraternita Maria SS. Addolorata; Maria Maddalena portata dalla Confraternita dell’Annunziata; Sant’Andrea condotto dai giovani confrati del SS. Sacramento; San Pietro portato dalle consorelle del SS. Sacramento; quindi Gesù Risorto condotto dai confrati del SS. Sacramento ed ai lati San Giovanni e l’Immacolata portati rispettivamente dalle consorelle e dai confrati dell’Addolorata.
Dinanzi al “ trittico” si dispongo gli stendardi dell’ Immacolata e del SS. Sacramento con i gonfalonieri che si esibiscono in prove di equilibrismo e di grande abilità nel manovrare le lunghe aste. Chiude la banda musicale ed il popolo dei fedeli in processione.
La processione ha termine in Piazza Matrice dove la statua del Cristo collocata dinnanzi al portale della chiesa riceve il saluto di commiato della Madonna e dei santi secondo un ordine ben preciso, al suono della banda musicale, allo scroscio degli applausi della gente esultante e tra lo sparo dei giuochi d’artificio. Infine dopo essersi congedati a loro volta dall’Immacolata tutti i santi fanno ritorno alle proprie chiese salutati da un allegro scampanio a festa.