Lascia un libro, prendi un libro: un’iniziativa made in Sicily che aiuta la mente e l’ambiente.
Quando la nostra vita quotidiana diventa più caotica e abbiamo bisogno di ottimizzare gli spazi di cui disponiamo, ci si trova davanti alla scelta di eliminare o conservare il superfluo o l’indesiderato e molto spesso si finisce per fare spazio rinunciando ai libri mai letti, ai libri stropicciati e non graditi.
Riciclare un quantitativo di carta proveniente dai libri equivale a consegnare al macero un veicolo del sapere che, diversamente, attraverso la condivisione, potrebbe favorire la circolazione libraria e aiutare la nostra mente e l’ambiente. Per fabbricare la carta si abbattono alberi che germogliavano, fiorivano, respiravano e si nutrivano, pertanto, condividere il grande dono che gli alberi ci hanno fatto, sarebbe un gesto simbolico che onorerebbe le verdi “creature”.
Lascia un libro, prendi un libro è un progetto socio culturale nato dalla volontà del belpassese Giuseppe Rapisarda, dottore in chimica ed ex area manager di un’importante multinazionale, nonché instancabile viaggiatore che ha al suo attivo più di 300 viaggi, durante i quali ha visitato 90 nazioni. Ed è proprio durante questi innumerevoli viaggi che Giuseppe Rapisarda ha notato la presenza, in luoghi pubblici, di libri lasciati a disposizione gratuita di chiunque li volesse leggere. Questo fenomeno, conosciuto anche come Book sharing, ha solleticato il desiderio di “importare” qualcosa di bello e positivo che sul territorio siciliano è già ampiamente diffuso.
Giuseppe è da sempre interessato alla salvaguardia dell’ambiente. Nel 2015, insieme a 2 scuole e a diverse associazioni ambientaliste, ha costruito una Eco-canoa con 400 bottiglie di plastica, con la
quale ha fatto una traversata del litorale catanese per sensibilizzare al recupero e al riuso dei rifiuti e alla riduzione della plastica.
Ma Giuseppe non è solo attento all’ambiente. In Italia vengono sperperati 25 milioni di euro solo per le slot machine, pertanto, visto che parecchi punti di condivisioni sono bar, ha lanciato una campagna contro la ludopatia: Sì ai libri, NO alle slot machine.
L’iniziativa non intende portare le persone ai libri, ma i libri alle persone e qual è il modo più semplice se non coinvolgere i luoghi più improbabili in cui trovare un libro? Bastano uno spazio di circa 50 centimetri, “ritagliato” in un panificio, in un bar, in una parrucchieria, in uno studio medico o in un’agenzia di viaggi, e la volontà di persone che prendono un libro dallo scaffale in cambio della donazione di un altro libro che non sia testo scolastico. Questa è l’unica regola da rispettare per favorire una condivisione gratuita del sapere.
Tutto questo avviene già a Belpasso e in altre città della Sicilia, regione vittima di stereotipi consolidati che la vogliono criminale e corrotta, e dalle ultime statistiche anche ignorante. A Belpasso i centri di raccolta e condivisione sono ben 32. Più di 3.000 libri, distribuiti in 100 punti di condivisione sparsi in 34 città di 16 province e 9 regioni, sono stati messi in circolazione. Chiunque può aderire all’iniziativa ospitando gratuitamente un punto di raccolta e condivisione dei libri, oppure semplicemente donando quelli inutilizzati e dando vita a una piccola biblioteca diffusa.
Inoltre, in collaborazione con la biblioteca di Belpasso si sta pianificando la creazione di una raccolta dei libri di testo di oltre 50 anni fa, per iniziare a costruire un archivio storico da mostrare ai giovani e far conoscere loro dove e cosa studiarono i loro nonni.
Gli esercenti della rete di condivisione già attivi sono ammirevoli, difatti, oltre a mettere a disposizione una parte del loro spazio commerciale per ospitare i libri, incentivano la condivisione offrendo sconti e/o regali ai lettori. Per dare inizio a un grande movimento a livello nazionale basta, quindi, pochissimo. Serve solo la volontà di salvare l’ambiente e la mente con gesti apparentemente minuscoli, offrire la propria disponibilità ad accogliere in pochi centimetri di spazio i libri racimolati e contribuire all’apertura mentale di persone non abituate a perdersi tra le righe di un libro.
Per informazioni più dettagliate sui centri di raccolta, visitate la pagina Facebook
Elisabetta Scaramelli