La tempesta perfetta?

I questi giorni le cronache politiche locali si arricchiscono di una serie di elementi interessanti sotto il profilo dei futuri assetti.
Una certa faglia che si trascina all’interno del PD manifesta una contrapposizione fra il deputato regionale, opposizione a Palermo ma abbondantemente maggioranza nel partito locale, che replica una diversità di vedute territoriali fra chi emerge dalla, purtroppo negletta per anni, zona nord della provincia che marcia su Enna, una specie di piccola “Roma ladrona” di leghista memoria anni 90.
Lo stesso conflitto ci fu in altri tempi in Forza Italia fra il deputato regionale, espresso da Nicosia e quello nazionale con sede in Enna, conflitto che affonda le radici non solamente in ambito di comunità montana, ma anche nel decisivo elemento che, mentre al parlamento nazionale si accede con quello che ormai consideriamo niente più che un “casting”, alla Regione si viene eletti con sistema proporzionale ed il duro lavoro sul collegio, con espressione di voto personale e cercato con fatica, scommettendosi in prima persona.
Questa distanza non può che riflettersi anche sugli assetti e le scelte organizzative, che si riflettono sui prossimi appuntamenti elettorali, in primis le provinciali di secondo grado, in cui notiamo però l’elaborazione di uno schema difficilmente replicabile in termini di schieramenti destra Vs. sinistra, stante la frammentazione politica delle varie assemblee comunali chiamate ad esprimersi e la stessa difficoltà di poter catalogare con certezza i sindaci nell’ambito dei due raggruppamenti principali, pur tenendo conto della provenienza elettorale comunale, anch’esso non sempre riproducente sensibilità politiche omogenee.
Probabilmente il Presidente eletto sarà il frutto di una scelta di bandiera iniziale, ma nella sua espressione potrebbe ricalcare voti elettorali di svariata provenienza.
Non è male anche questo percorso, tenendo conto che l’amministrazione provinciale boccheggia amaramente da anni, causa certe scelte scellerate di altri, anelando ad avere, finalmente una governance politica visibile; tuttavia, poiché acqua sotto i ponti ne è passata, nel frattempo si sono creati percorsi politico – istituzionali alternativi, come ad esempio l’Unione dei Comuni di Troina, ideata e voluta, ca va sans dire, dal deputato regionale del PD, che ambirebbe a sostituirsi nelle competenze su alcuni temi di rilevanza sovra comunale.
Non consociamo ancora se il percorso avrà gli strumenti strutturali e finanziari per operare, certamente è visibile il suo porsi in termini di fiera alternativa ad un profilo antico dell’amministrazione provinciale, purtroppo negli anni eroso da un commissariamento infinito, che mostra crepe da tutte le parti, come le strade provinciali, che in questi giorni ed in questi anni hanno a loro volta evidenziato, quasi in una plastica rappresentazione di un declino inarrestabile.
Restiamo in attesa di sviluppi.
Gianpiero Cortese