Il vescovo offre a Rugolo 15 mila euro
Don Giuseppe Rugolo continua a celebrare messa e, l’ultima che avrebbe celebrato, sarebbe stata a Ferrara il 9 Luglio scorso. “L’ho dedicata al Tribunale che mi sta giudicando e a tutti i presenti in quest’aula” – ha detto il sacerdote, a processo ad Enna, per violenza sessuale aggravata a danno di minori, nel corso dell’ultima udienza. Dove abbia celebrato la messa, nel segreto del seminario di Ferrara, dove è domiciliato e sottoposto all’obbligo di rientrare entro le ore 20 e di non uscire fino alle 8 del mattino successivo, o in un luogo pubblico, non è chiaro. Eppure in un articolo di stampa, una lunga intervista rilasciata dai legali del vescovo della Diocesi di Piazza Armerina Rosario Gisana , alla presenza dell’alto prelato , gli avvocati hanno dichiarato “ oltre a fornire in qualità di testimone alla Procura della Repubblica tutte le informazioni e tutti i documenti in suo possesso , ha immediatamente firmato il decreto di allontanamento sine die di don Rugolo dalla Diocesi e la sua sospensione dal ministero sacerdotale, ragione per la quale non potrà svolgere alcun tipo di attività pastorale pubblica”. Una tesi, questa, che si scontra con una realtà ben diversa. Intanto nessun allontanamento sine die. Il vescovo Gisana dice subito ai genitori della vittima che non può allontanare per sempre Rugolo perchè ha una chiesa troppo bella e piena di giovani. E poi quella della sospensione a divinis, che ha serpeggiato per mesi nella diocesi, avallata da Gisana, sembrerebbe un modo per tranquillizzare i sacerdoti sull’argomento. Il vescovo avrebbe detto che aveva già provveduto a fare in modo che non facesse più messa. “ I decreti sono atti pubblici – ci dice a telefono don Carmelo Cosenza dell’ufficio stampa della Diocesi , che garbatamente risponde alla nostra chiamata dopo che, il vicario, Don Nino Rivoli, ha chiuso bruscamente il telefono – io non ho contezza che ci sia un decreto”. Una risposta franca che fa da contraltare a quella che ci da Don Angelo Ventura, il vice cancelliere della Diocesi di Piazza Armerina che risponde al telefono e ci dice che lui si occupa di matrimoni. Il cancelliere, Don Alessio Aira non risponde ad alcuna chiamata. Che il vescovo , incomprensibilmente si sia messo a fianco di Rugolo, pur sapendo della “caduta” che aveva avuto il sacerdote con qualche minore e di altri sacerdoti, emerge dagli atti. Gisana avrebbe, infatti, effettato un bonifico di 15 mila euro a favore di Rugolo a fronte di una richiesta di 11 mila e 700 euro. Intanto dal legale della parte civile Eleanna Parasiliti Molica giunge la smentita a quanto pubblicato dalla testata on line ViviEnna, secondo cui a produrre il file contenente la registrazione della conversazione tra Rugolo e il vescovo Gisana , registrato all’insaputa del prelato dal sacerdote Rugolo , sarebbe stata la difesa dell’imputato. “Quel file già acquisito nel corso dell’indagine e la riproduzione in aula, è stata richiesta dalla difesa della parte civile. Proprio al fine di provare le responsabilità di chi ha interagito con Rugolo” – dichiarano tutti i legali delle parti civili.
Pierelisa Rizzo