IL CORTEN ALLA CORTE DEL CASTELLO
Alcune scelte sono divisive. Non concilianti, piacciono o sconcertano. Bianco o nero. Faccio riferimento alla nuova linea difensiva del castello di Lombardia. A difesa di un’offesa, di un colpo di mannaia inferto al basamento del lato nord. Una palizzata di corten. Un acronimo che ho imparato contestualmente. Un acciaio anticorrosione e resistente alla tensione che permette un terrapieno. Una spianata che rende meno inespugnabile il castello. Lo dico subito, mi convince, mi piace. Mi piace principalmente perché copre quella ferita indecorosa del XXI secolo, quello sfregio di mattoncini che pretendevano di far parte della storia. Una scelta dopo anni di disinteresse chiassoso, di non curanza totale. Gli arbusti che crescono sulle mura però rimangono lì, a complicare la stabilità di mura a rischio crollo. Un intervento annunziato come provvisorio, fino a quando non si reperirà un finanziamento congruo, che dalle nostre parti vuol dire “forse mai.” Il contemporaneo recupero dell’accesso al santuario rupestre di Cerere dà un minimo di dignità all’acropoli della città. Speriamo sia soltanto un punto di partenza.
Mario Rizzo