Il capogruppo del PD torna sulla vicenda del centro anziani Don Leo Vetri
La partecipata assemblea pubblica organizzata dal centro “Don Leo Vetri” ha evidenziato il particolare
interesse che ruota attorno alla categoria degli anziani. Nel corso di questi anni abbiamo cercato di
affermare alcuni principi quali: gli anziani rappresentano una risorsa da numerosi punti di vista, l’autonomia
dei centri riferiti a forme associative, ed infine che solo attraverso il confronto ed il dialogo si può costruire
l’impalcatura della società in ogni sua forma.
Purtroppo con grande rammarico e preoccupazione continuiamo a registrare non solo l’assenza dell’amministrazione Dipietro ma altresì, che la stessa lavora in una direzione diametralmente opposta. A dimostrazione di ciò l’intervento della magistratura che ha sospeso il provvedimento inerente le linee guida, circostanza peraltro sottoposta alla giunta Dipietro dalgruppo del Partito Democratico attraverso una mozione in consiglio comunale, che è stata puntualmente ignorata.
Tale evento se non ha assunto ancora rilevanza dal punto di vista giuridico, ha invece un grande
valore politico che dovrebbe far riflettere l’Assessore Gargaglione. Pensavamo che la situazione si fosse
risolta quando arriva l’ennesima delusione. L’amministrazione revoca la delibera e ne istruisce un’altra
dove determina la gestione in house dei centri, ovvero da quel momento in poi sarà il comune attraverso i
propri dipendenti a gestire tutti i centri anziani, esautorando di fatto tutti i presidenti democraticamente
eletti dalle assemblee secondo i principi ispiratori del terzo settore. Quest’ultimo atto sancisce la rottura
definitiva tra gli anziani e l’assessore Gargaglione, evidenziando limiti di principio e culturali. Siamo quindi
convinti che l’Assessore non sia adeguato al ruolo che svolge, il quale al contrario dovrebbe prediligere
l’apertura al dialogo, il riconoscimento delle assise associative, ed ancora la tutela degli anziani. Purtroppo
nella sua azione politico-amministrativa ha saputo solo distruggere l’armonia che regnava all’interno dei
centri anziani, con l’aggravante che molti dei soci vivono momenti di forti fibrillazioni. Questa situazione
non è più sostenibile, non è sostenibile l’ingerenza, l’arroganza, la chiusura culturale che lo stesso rivolge ad
una categoria che al contrario andrebbe tutelata e protetta. Auspichiamo che quanto prima l’Assessore
Gargaglione rassegni le dimissioni dall’incarico, rammaricandoci infine dell’assordante silenzio delle sigle
sindacali sui fatti accaduti con la sola esclusione della CGIL, la quale ha sempre partecipato attivamente alla
risoluzione delle problematiche in questione.
Il capogruppo Pd, Paolo Timpanaro