Sono trascorsi quasi quattro secoli dal martirio del concittadino ennese Girolamo De Angelis, elevato agli onori degli altari nel 1867, con la cerimonia di beatificazione allora presieduta da Pio IX.
Girolamo De Angelis nacque a Castrogiovanni nel 1567, entrato a far parte della Compagnia di Gesù a soli 18 anni. Nel 1596 partì alla volta del Giappone insieme ad altri compagni, con lo scopo di evangelizzare l’oriente. Si distinse come predicatore, etnologo, linguista e geografo, un vero e proprio scienziato di altri tempi: si attribuisce a lui la redazione della prima carta geografica dell’isola di Hokkaido nel Regno di Yezo, insieme a dettagliate relazioni sulla lingua e gli usi dei suoi abitanti. Nel 1621 fu inviato a Yendo, l’odierna Tokio, per proseguire la sua missione di evangelizzatore e assistere i cristiani colpiti dalle numerose persecuzioni ad opera del regime giapponese dell’epoca. Denunciato alle autorità da un cristiano apostata, fu condannato a morte ed arso vivo il 4 dicembre 1623. Secondo la tradizione, sul luogo del martirio i fedeli recuperarono il teschio miracolosamente integro, affidandolo ai padri gesuiti. Oggi la reliquia del martire ennese, proclamato compatrono della città di Enna il 5 dicembre del 1997, è conservata presso la chiesa di San Marco.