Finisce in ospedale per un blocco intestinale. Gli prenotano gli accertamenti a pagamento dopo 7 mesi
Riceviamo una lettera da un nostro lettore relativa ad una sua vicenda personale medica.
Di seguito la lettera inviata al’asp.
IN data 25 dicembre mi sono recato con il mio mezzo, presso il pronto soccorso di Enna.
Diagnosi: Blocco intestinale.
Tengo a precisare per quanto concerne i medici e tutto il personale del reparto chirurgia sono stati molto disponibili, e li ringrazio, ma i problemi sono altri.
La prima cosa nella stanza letto 13 arrivavano correnti di freddo al punto di chiedere coperte, il problema è strutturale,una degenza oltre al dolore piena di freddo, a mio giudizio va rivista la struttura, in particolare gli infissi, il sottoscritto ancora cura una gamba, che si è preso un forte dolore reumatico causa il freddo del reparto, che dopo tante lamentele hanno provveduto.
Seconda cosa non è ammissibile che mi reco al reparto della Tac appuntamento alle 9 e mi verrà fatta alle 13,30, mi si dice che hanno avuto urgenze, ma questo succede tutti i giorni.
Infine il data 11/01/2020 vengo dimesso, dove nel foglio si consiglia una visita gastro- enterologica, qui inizia il calvario.
Riesco ad ottenere nei tempi brevi la visita presso il policlinico di Catania, dove la professoressa richiede esami: Esofagogastroduedenoscopia e colonscopia.
Il cup di Enna non accetta prenotazioni in quanto sono pieni, dopo insistenza mi si propone nel mese di Luglio o Agosto a Nicosia.
Voglio ricordare a me stesso che sono stato male, meno di un mese fa e dopo una lunga decenza, non ho capito la vera diagnosi, non trovo l’utilità di fare gli esami citati in agosto, il mio medico di famiglia a messo nell’impegnativa entro 10 giorni.
Domanda: devo per forza farli a pagamento?
Attendo risposta dagli organi competenti con Urgenza.
Distinti Saluti, Angelo Cappa