Attualità

Ex Lavoratori Enna Euno. Il castello di carte dei sindaci sta crollando

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa degli ex lavoratori di EnnaEuno

L’assessorato Regionale nelle scorse settimane ha “richiamato” la SRR -anche se in realtà parrebbe più giusto dire che ha “inveito” contro la SRR- per la totale inerzia nella applicazione della Legge regionale e per la mancanza di qualsiasi forma di programmazione o quanto meno di ricerca di soluzioni concrete volte a
ristabilire la normale applicazione degli obblighi di cui è gravata.

Ha ribadito con estrema chiarezza e
addirittura durezza, che è obbligo la piena applicazione del Piano d’Ambito approvato dalla stessa SRR nel 2016 e ad oggi vigente. Che oggi dalla stessa SRR si dica, confermando peraltro quanto da noi sostenuto da
anni, che il Piano d’Ambito non è adeguato e non è rispondente alla realtà, non fa che aggravare le
responsabilità di chi lo ha redatto, di chi lo ha approvato e di chi lo ha mantenuto formalmente in vigore, non tanto per attuarlo concretamente, ma solo per nascondere un susseguirsi di scelte ed azioni non sempre“comprensibili” che hanno determinato non solo la dispersione di milioni di euro di patrimonio pubblico (impianti, mezzi ed attrezzature) ma soprattutto l’abbandono di 60 lavoratori il cui diritto al mantenimento
del posto di lavoro era ed è assodato, al pari degli ex colleghi che sono stati già scelti e transitati.

Peraltro in maniera specifica durante le riunioni e ancor prima con comunicazione scritta ufficiale, l’Assessore ha affermato che ai sensi della L.R. 9/2010, l’unico vincolo e limite all’assunzione degli aventi diritto (quindi
inclusi i 60 ancora a spasso) è la dotazione organica, e dobbiamo per l’ennesima volta ricordare che tale dotazione organica vigente prevede 411 lavoratori (approvata con delibere del Dicembre 2016 e del gennaio
2017, quando il Presidente del C.d.A. era il dott. Glorioso), la cui copertura finanziaria è assicurata dai 20.837.415,10 € del piano approvato nel febbraio 2016 quando il Presidente della SRR era il sig. Bivona.

Un ulteriore crollo nel castello della SRR è stato determinato dalle sentenze del tribunale del lavoro di Enna che ormai sta costantemente dando ragione ai lavoratori che hanno fatto ricorso per l’assunzione, in cui si è
arrivati alla condanna alle spese legali in danno della società, e addirittura si parlerebbe di atteggiamento pretestuoso ed arbitrario da parte della stessa. Avrebbe conseguenze gravissime per tutta la comunità se
anche in futuro il tribunale confermasse che in particolare nelle assunzioni, il comportamento non è stato coerente alle leggi bensì determinato da libere ed arbitrarie interpretazioni delle norme.

Infine giunge la notizia che una sentenza del Tribunale di Caltanissetta affermerebbe la prevalenza della norma speciale rappresentata dal Testo Unico Ambientale in merito agli impianti pubblici che devono essere
pertanto destinati inderogabilmente all’autorità d’ambito, responsabile principale della gestione del servizio di igiene urbana che è assolutamente un servizio pubblico essenziale.

Tale notizia dovrebbe far riflettere
chiunque stia pensando di autorizzare e addirittura stia provvedendo alla vendita al miglior offerente di un bene che prima di tutto è stato realizzato con finanziamenti pubblici per 3,5 milioni di euro e la cui funzione,
con il relativo utilizzo di personale, sono esplicitamente previsti nel suddetto piano d’Ambito. E dovrebbe altresì far riflettere i sindaci della Provincia di Enna, che dapprima si sono resi responsabili del progressivo
decadimento dell’impianto di compostaggio (infatti non versavano un adeguato corrispettivo per il conferimento dei rifiuti presso il proprio impianto ed ora si “lamentano” di dover pagare oltre 100 €/ton), in seguito si sono rifiutati di partecipare al ripristino dello stesso (in una prima fase si sarebbe potuto probabilmente intervenire con meno di 500.000 €), ed oggi starebbero versando nelle casse dei gestori privati circa 4 milioni di euro l’anno.
Questi sono i primi evidenti segnali del fallimento delle scelte arbitrarie assunte negli anni dall’assemblea dei sindaci. Altri aspetti che potrebbero essere esplorati: sperequazione fra il costo del servizio che veniva riconosciuto alla EnnaEuno ed il costo attualmente sostenuto da ciascun comune; le responsabilità dei soci
(comuni e del libero consorzio provinciale) che non hanno ritenuto necessario approvare il bilancio di EnnaEuno fin dal 2007, e pertanto viene “dimenticato” nella redazione dei bilanci consolidati di ciascun comune un disavanzo che potrebbe superare i 200 milioni di euro; verifica dell’attuale stato degli impianti di
compostaggio, del CIR di Gagliano, dei CCR, di un parco di oltre 250 automezzi che comunque sono stati realizzati e acquistati con finanziamenti pubblici e che sono attualmente di proprietà di EnnaEuno e nessuno sa, o vuol sapere, se, da chi e a che titolo vengono utilizzati; verifica puntuale del criterio applicato (forse sarebbe meglio parlare di criteri, essendo molteplici e non sempre univoci) per la scelta del personale da transitare; mancato affidamento del servizio per parecchi comuni dell’ambito che ancora oggi ricorrono ad
affidamenti ex art 191; il mancato rispetto delle previsioni della dotazione di personale del piano d’ambito che determina la mancata assunzione presso i comuni, presso la AeT e addirittura presso la stessa SRR, che ovviamente non svolge i propri compiti e doveri istituzionali di coordinamento, programmazione e controllo
di un servizio pubblico essenziale, con la grottesca giustificazione che non c’è la copertura finanziaria; come se questo doveri fossero facoltativi e non obbligatori per legge e di conseguenza fosse nella discrezione dei
sindaci la scelta di mettere pienamente in funzione gli uffici.

Quello che rimane da vedere a questo punto è se il castello di carte crollerà trascinando con se i sindaci, certamente responsabili morali e politici di questa situazione in cui è sempre più evidente che le leggi nazionali e regionali sono state ignorate o, nel migliore dei casi, liberamente interpretate. E solo gli dei sanno
se in tale situazione si possono determinare altri tipi di responsabilità.

Dal nostro canto noi continuiamo, come già ampiamente fatto recentemente in sede di assemblea dei soci di cui aspettiamo con trepidazione e curiosità la pubblicazione del verbale, a denunciare pubblicamente tutte
questi “inciampi”, ma soprattutto ribadiamo con forza la nostra disponibilità, anzi la nostra precisa richiesta di essere partecipi senza ulteriori perdite di tempo, ad un tavolo tecnico per un impegno comune con la SRR,
con la EnnaEuno e con i sindacati per contribuire fattivamente sia per trovare soluzioni eque in relazione alla sostenibilità finanziaria della nostra assunzione sia per mettere a frutto le nostre professionalità riguardo agli
aspetti tecnici, gestionali, amministrativi per avviare al più presto la fase di ricognizione del patrimonio, revisione del Piano d’Ambito, gare di affidamento e quant’altro sarà necessario per la corretta e piena applicazione delle leggi. E a maggior ragione saremmo disponibili se finalmente la Regione decidesse di
nominare un commissario dotato di pieni poteri sostitutivi, che togliesse il “giocattolo” dalle mani dei signori sindaci e garantisse l’effettivo avvio di un percorso virtuoso di piena applicazione della legge.

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