In merito alla vicenda della mancata riduzione delle tariffe idriche riteniamo che questo territorio, per volere trasversale di quattordici Sindaci di destra e di sinistra, abbia perso l’ennesima occasione di cambiamento di un sistema che ha portato la nostra provincia ad essere, in tema di tariffe idriche, la più “cara” di Italia.
La battaglia portata avanti dal Sindaco di Enna Dipietro, al quale chiaramente anche noi, insieme peraltro a tutte le altre forze politiche del Consiglio Comunale, abbiamo dato pieno mandato, di ridurre le tariffe del 12 % – 5% di riduzione da sommare al mancato aumento per il prossimo anno del 7% che, a questo punto, diventa inevitabile – rappresentava un primo importante segnale da cui partire per arrivare in futuro ad una più drastica riduzione. Dispiace molto che, appellandosi a cavilli giuridici che hanno tuttavia l’aria di essere specchietti per le allodole, la maggioranza dei Sindaci di questa Provincia abbia scelto l’autoconservazione dello status quo al cambiamento di un sistema tariffario sempre più vessatorio nei confronti dei cittadini.
Dispiace che la Politica abbia perso l’occasione di ingaggiare unita una battaglia in difesa del territorio, anteponendo a questo il profitto di un gestore privato per di più in un periodo storico in cui la pandemia ha mostrato tutte le insufficienze del sistema di welfare che regge il nostro paese, spingendo in situazioni di grave difficoltà economiche porzioni sempre più ampie della popolazione e accrescendo sempre di più le diseguaglianze, sociali ed economiche.
Rispetto a questo, noi pensavamo e pensiamo che l’esigenza di ridurre quanto più possibile le tariffe idriche, sia ormai improcrastinabile e per questo ci sentiamo di ringraziare il Sindaco di Enna per l’importante impegno profuso in questa direzione auspicando che in un futuro prossimo coloro i quali hanno impedito che ciò accadesse cambino idea e che la delibera di riduzione delle tariffe idriche possa finalmente essere approvata dall’assemblea dell’ATI.