Enna, l’Amministrazione comunale ricorre in appello contro la sentenza Oikos: “un debito ereditato dalla gestione PD”

Questa mattina, l’Amministrazione Comunale di Enna ha approvato l’autorizzazione al Sindaco per proporre appello contro la sentenza del Tribunale di Catania nel caso Oikos. Come si ricorderà, tale sentenza condanna il Comune di Enna, e di conseguenza i suoi cittadini, “al pagamento di una somma ingente, pari a circa 1.200.000 euro.”
È sotto gli occhi di tutti che questo debito, che grava pesantemente sulle casse comunali, è “il risultato di una cattiva gestione dell’ATO Rifiuti, un ente che, nel periodo incriminato, era governato da autorevoli esponenti del Partito Democratico e dalle forze politiche sue alleate.”
Appare evidente a tutti come queste forze politiche, oggi all’opposizione, abbiano “una responsabilità politica enorme in questa vicenda, per avere determinato questo insopportabile fardello che pesa e peserà sul futuro della città, gravando sul già asfittico bilancio comunale.”
Paradossalmente, ma nemmeno troppo, queste stesse forze oggi lamentano “disservizi nella manutenzione del verde pubblico e nello stato delle strade cittadine”, nel tentativo di far dimenticare che sono loro stesse ad aver generato questo enorme debito senza il quale l’Amministrazione Comunale avrebbe avuto maggiori risorse da investire in questi servizi essenziali per la collettività.
Queste forze politiche, ancorché ammantate di uno pseudo rinnovamento, “non possono avere alcun credito nelle loro lamentele poiché quella classe dirigente che oggi loro rappresentano, in assoluta e supina continuità, ha dimostrato, in un passato nemmeno tanto lontano, di saper generare solo debiti piuttosto che risultati positivi per la comunità.” La loro gestione, orientata probabilmente più a favorire interessi particolari che il bene comune, ha, infatti, lasciato “un’eredità pesante da sopportare per tutti i cittadini ennesi.”
L’Amministrazione Comunale, con questa decisione di appellarsi alla sentenza, intende “difendere gli interessi della città e dei suoi cittadini, come sempre ha fatto, con l’obiettivo di ribaltare una condanna che rischia di compromettere il futuro della comunità ennese”, lasciando alla facile propaganda “i fautori degli sfaceli che ben conosciamo.”