Enna e le sue ricchezze nascoste nel sottosuolo. Una storia tutta da riscrivere?
Potrebbero portare importanti novità le recenti scoperte archeologiche
Il ritrovamento dello scheletro avvenuto nei giorni scorsi grazie agli operai di Acqua Enna, potrebbe apportare importanti novità per il capoluogo. Un importante contributo agli studi storici e archeologici del nostro territorio.
Enna nasconde una storia ricca e variegata nel suo sottosuolo di cui il recente ritrovamento potrebbe rappresentare la punta di un iceberg.
Da quando sono iniziati i lavori di rifacimento della rete idrica, notevoli sono stati i reperti archeologici rinvenuti. Con la società Acqua Enna, infatti, lavora un’archeologa, Rossella Nicoletti, che monitora gli scavi selezionando tutto quello che la pala riporta in superficie. Dalla zona monte fino al carcere sono stati trovati cocci probabilmente appartenenti al medio evo e/o inizi rinascimento.
Notevoli gli scatoli di materiale messi da parte per essere analizzati. Ma la scoperta dell’altro giorno potrebbe portare importanti novità. Lo scheletro rinvenuto pare infatti possa appartenere ad un’epoca storica ancora più lontana. Una scoperta, dunque, che se confermata potrebbe riscrivere la storia del capoluogo. Il condizionale è d’obbligo perché ancora sono tutte supposizioni e voci di corridoio non confermate dalla sovrintendenza che in questo momento non rilascia dichiarazioni.
Nella zona dove è stato rinvenuto, tra la via Ragusa e Santa Sofia, potrebbe celarsi una’antica necropoli che magari giace sotto i palazzi costruiti negli anni.
I tecnici lavorano prestando particolare attenzione a quello che riportano in superficie coadiuvando il lavoro dell’archeologa. Un lavoro certosino di controllo da parte di tutti non solo dell’archeologa.
Ed è stata proprio una fortuna che venerdì la pala meccanica si sia fermata al momento giusto. I tecnici hanno dapprima portato in superficie pezzi di osso che hanno instillato il sospetto che il sottosuolo nascondesse una preziosità.
Fermata la pala i presenti hanno scavato prima con il piccone e successivamente l’archeologa ha continuato con la trowel e il bisturi.
Dapprima è stato individuato un pezzo di femore e successivamente è stato rinvenuto l’intero scheletro. Una scoperta eccezionale che ha lasciato tutti con il fiato sospeso.
I lavori continuano in quella zona con un’attenzione maggiore rispetto a prima in attesa di capire cosa fare e soprattutto come rimuovere lo scheletro senza danneggiarlo.