Enna: Dipietro e i Renziani ai ferri corti
C’è aria di rottura definitiva tra il sindaco Maurizio Dipietro e i rappresentanti di Italia viva, Renzi, che in giunta conta due assessori, Paolo Gargaglione, Solidarietà sociale, e Salvina Russo, Agricoltura. Tutte e due le parti sembrano
arciconvinte di aver imboccato la via del non ritorno. E già questa sera una mezza idea più concreta potrebbe farsi avanti. I renziani, infatti, hanno convocato una conferenza stampa per le 19 alla presenza del capogruppo all’Ars Sammartino e dell’onorevole D’Agostino.
La rottura nascerebbe dalla netta incompatibilità espressa dal partito di Renzi
con qualsiasi tipo di presenza della Lega dentro la coalizione. Per memoria, e per il momento va detto, che non esisterebbe alcun patto scritto rispetto un accordo tra Dipietro e i rappresentanti di Salvini ad Enna, i consiglieri Savoca e Cuci. Stando al chiacchiericcio quest’ultimi non dovrebbero presentare alcuna lista e assicurare l’appoggio alla coalizione in consiglio comunale. Di contro i candidati che si ritengono gli eredi dell’Alberto di Giussano andrebbero dentro una delle liste civiche poste a sostegno del sindaco. A conferma delle voci sta il fatto che l’attegiamento dei due rappresentanti leghisti è totalmente cambiato nei confronti dell’amministrazione tanto che ultimamente hanno sostenuto a più riprese la coalizione di maggioranza.
Un’intesa che non piace ad Italia viva che ha rispoverato l’aut aut di Gianfranco Fini, ex leader di An: “Con Bossi e i leghisti neppure un caffè”. Peccato che poi lo schizinoso delfino di Giorgio Almirante assieme ai Lumbard ci fece campagne elettorali e governi della nazione. Ma oggi i renziani sembrano non avere tentennamenti in tal senso e si pongono in maniera drastica, tanto da arrivare alla rottura.
Di contro c’è un Pd che naviga in aperto oceano; un M5S che non gode dei favori del pronostico e un Maurizio Bruno che si è posto sull’Aventino per guidare le armate civiche in vista del 4 e 5 ottobre. Insomma chi sta contro Dipietro sembra
messo male o per gli ottimisti non godrebbe di buona salute. Italia viva non curante dei mille sentori comuni per dar spago alla puzza sotto il naso intenderebbe buttarsi a capofitto dentro un’impresa senza riitorno? In politica si perde e si vince ma chi gioca non è di solito uno sprovveduto e meno che mai lo sono i renziani ad Enna, almeno coloro che spingono per una rottura, fra questi l’ex deputato regionale Mario Alloro e l’ex sindaco Rino Agnello. Sotto c’è qualcosa.
Proviamo ad immaginare. Primo scenario: la partita che si gioca sul Comune capoluogo non è l’obiettivo principale. La giostra del riposizionamento regionale e nazionale è in moto e vari attori tentano il salto.
Secondo scenario: chi annaspa può produrre 2 o 3 candidati sindaci e varie liste per arrivare al ballottaggio. E se ballottaggio sarà nel secondo round la partita cambia e se ne gioca una del tutto nuova.
Altro scenario. Chi sta contro Dipietro è dentro la coalizione di governo nazionale, M5S, Pd, Iv. Le stesse forze politiche fanno fronte comune all’Ars contro il governo Musumeci che in questi ultimi giorni ha imbarcato pure, senti senti, la Lega. I caldi dell’estate indicheranno chi governerà il capoluogo per i prossimi 5 anni. Enna attende nuove e più convinte mosse.
Paolo Di Marco