Dimissioni Italia viva. Dipietro che fa?
Consumato l’atto, opzione dimissioni degli assessori Gargaglione e Russo, cosa farà il sindaco Maurizio Dipietro? È questa la domanda che un po’ tutti si pongono. Non sappiamo chi sacrificherà il principe ennese buttando giù dalla torre, Italia viva o Lega; sappiamo che lo farà senza fretta e con circospezione. Niente solenni sentenze, niente tagli di testa, carezze e scudisciate che fanno male senza quasi sentirle perchè vestite di buone maniere. Dipietro continua a tastare e ad avere in mano il polso della situazione. Quasi sicuramente ha già deciso ma visto che c’è tempo perchè avere tanta fretta? È una vicenda che si trascina da tempo e che avrebbe potuto trovare il capo in pochi minuti invece è stata voluta la strada più lunga, quella necessaria per logorare le parti. Alla Lega, o ai leghisti, è stato consigliato amorevolmente di riprendere le mosse delle tre scimiette “non vedo, non sento, non parlo” ed hanno risposto con lo storico garibaldino “obbedisco” chiudendosi in un “silenzio assordante”. Da chi è rimasto vicino al sindaco, in primis i tre consiglieri comunali di Italia viva che non hanno abbracciato la rottura Rosalinda Campanile, Miriam Colaleo e Giuseppe La Porta, l’indicazione è semplice “andare avanti con il progetto civico e chi sta, ci sta”. Su questo percorso è stato estremamente chiaro nelle ultime ore l’assessore al Turismo Francesco Colianni: “Fare attorno all’idea di Municipio.” E per essere ancora più esplicito ha lanciato il Ppe, il “Partito Per Enna”. “Un soggetto politico trasversale, che si autodetermini, che non sia supino a logiche regionali o nazionali, con magari un unico gruppo consiliare a sala d’ Euno, che si organizzi in più liste per le elezioni amministrative”. Colianni ritene che una tale formazione possa conquistare “la maggioranza relativa e superare il 40 per cento del consenso, identificandosi con il suo popolo.” In breve ad Enna potrebbe ripartire quel laboratorio politico tanto analizzato e rispettato negli anni scorsi: “Sarebbe il primo esperimento storico di un movimento del territorio, che tenga fuori ragionamenti di parte. Un laboratorio permanente di idee, in cui si eserciti sintesi e conseguente azione.” Per farla breve nel perimetro comunale tutti a lavorare sul progetto civico o territoriale mettendo in cascina le valenze positive di ogni riferimento regionale e nazionale. Per scelte poltiche o per percorsi diretti all’Ars o al Parlamento nazionale ognuno si schiererà con i propri riferimenti politici. Il concetto espresso è importante perchè se nella coalizione dipietrana passa l’aut aut di Italia viva, Alloro e Gargaglione, l’essenza civica o territoriale si trasforma in essenza politica. E a questo punto è incomprensibile avere destra e sinistra alleati. L’unico collante comprensibile, piaccia o non piaccia, innalzare il progetto Enna sulle scelte di parte bandendo ogni tipo di barriera. Al contrario la scelta politica diventerebbe primaria e le sue regole sconquasserebbero la giunta Dipietro.
Paolo Di Marco