Decima udienza fiume del processo Rugolo. Sentiti i monsignori Spina,Murgano e il vicario Fausciana
Decima udienza fiume del processo Rugolo, dedicata all’audizione di Mons. Pietro Spina, Mons. Vincenzo Murgano e del Vicario Foraneo di Enna, don Giuseppe Fausciana. A seguito delle contestazioni dell’avvocato di Antonio Messina, persona offesa, emerge una fitta rete di messaggi e telefonate tra l’imputato, don Giuseppe Rugolo, e Mons. Murgano, che aveva assunto un ruolo di consigliere personale del reverendo, nella gestione della vicenda che vedeva Rugolo accusato di violenza sessuale ai danni di un minore in sede ecclesiastica. Padre Murgano, con cadenza quotidiana, forniva indicazioni e consigli strategici, avallando anche l’attività di controllo attraverso i social attivata da Rugolo ai danni del giovane Antonio Messina, colpevole, a dire dei due, di collaborare il parroco di Sant’Anna nelle attività pastorali, nonchè di svolgere attività professionali nel contesto della città di Enna, “chiama incazzato il vescovo e fai una foto della schermata e gliela mandi, ma proprio incazzato” ribadisce mons. Murgano a Rugolo. Il monsignore, a fronte delle contestazioni del difensore di parte civile, Eleanna Parasiliti, si contraddice arrivando a negare circostanze documentate, tanto da essere ammonito a dire la verità. Emerge ancora come Murgano fosse a conoscenza di alcuni casi di abuso su minori a opera di altri sacerdoti della diocesi di Piazza Armerina, per la quale era responsabile del Servizio per la Tutela dei Minori sino a dicembre del 2022, senza aver mai adottato alcun provvedimento. Per altri casi di abuso sessuale, il Vescovo Rosario Gisana, pur avendone contezza, lo avrebbe tenuto all’oscuro, come nel caso di un catechista di Gela. Giuseppe Rugolo godeva del sostegno anche di padre Spina, disposto a dargli fiducia anche qualora fosse risultato colpevole, convinto della prescrizione del reato e minimizzando sugli episodi di abuso, definendoli ammiccamenti o affettuosità. Sentito in aula anche don Giuseppe Fausciana, il sacerdote che ha sostenuto il giovane, vittima degli abusi, consegnando al Vescovo Gisana la dolorosa storia. Tale modo di procedere, rispettoso dei protocolli vigenti nella chiesa, avrebbe procurato il rancore da parte di altri sacerdoti, ed in particolare del vicario generale della diocesi, mons. Nino Rivoli, che nelle intercettazioni lette in aula lo definisce “bestia”. È emerso anche che il Vescovo Gisana, malgrado fosse a conoscenza della vicenda, non chiese mai a don Fausciana di metterlo in contatto con la famiglia e con la vittima. Secondo alcuni prelati, infatti, don Fausciana avrebbe dovuto lavarsi le mani della vicenda. Sentiti anche due giovani che hanno riferito i comportamenti inadeguati di Rugolo nei contesti giovanili, e la consulente psicologa Anna Maria Fazio, la quale ha spiegato le tipiche dinamiche dei soggetti abusanti, che rivestono ruoli di autorità o che costituiscono punti di riferimento per i minori. Il processo dovrebbe concludersi nel mese di luglio.
Pierelisa Rizzo