Dal 5 maggio il 3° Festival degli Aquiloni. Multicultura, in gioco!

200 beneficiari S.A.I., 3500 aquiloni, 8 città, oltre 7000 bambini e ragazzi, più di 800 tra operatori sociali, scolastici e volontari. Dopo il riscontro e il successo della prima e della seconda edizione, in termini di partecipazione, impatto sulle comunità e risonanza mediatica, sono questi alcuni numeri del “3° Festival degli Aquiloni. Multicultura, in gioco!” che si svolgerà dal 5 maggio al 26 maggio prossimi. Si tratta di un evento di sensibilizzazione itinerante organizzato dalla Iblea Servizi Territoriali Soc. Coop. Sociale, nell’ambito dei progetti territoriali della Rete S.A.I. (il Sistema di accoglienza e integrazione del Ministero dell’ Interno) che da ente attuatore gestisce, insieme ai Comuni di Calascibetta, Carlentini, Catenanuova, Centuripe, Enna, San Gregorio di Catania, Troina, enti questi titolari e/o partner dei progetti di accoglienza integrata, e al Comune di Leonforte. Le 8 tappe toccheranno così ben tre province.
Per questa terza edizione, oltre a decine e decine tra partner territoriali ed Istituti scolastici, il Festival vanta: il riconoscimento dell’UNAR – l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri; il patrocinio dell’ANCI Sicilia, di Legacoop e del Rocca di Cerere Geopark – Unesco; la Compagnia Joculares – Artisti di strada come animation partner; Bedda Radio, Radio Studio2, 94018.it ed EnnaPress.it come media partner.
Anche quest’anno, il mondo dell’accoglienza si unirà al mondo dell’associazionismo e, soprattutto, della scuola per condividere i valori “in gioco”: quelli della multiculturalità, della pace tra i popoli e della libertà. Gli stessi promossi dalle Campagne nazionali “IO ACCOLGO”, “#WithRefugees” dell’UNHCR – Agenzia ONU per i Rifugiati e dalla Campagna di sensibilizzazione della Iblea Servizi Territoriali “We Have a Dream”. Quest’ultima, leitmotiv dell’evento insieme all’hashtag “forpeace”.
Sono, infatti, coinvolti – oltre che la Rete dei partner e degli “Amici” del S.A.I. – gli alunni e gli studenti degli Istituti scolastici locali: a Calascibetta, l’Istituto Comprensivo “S. Chiara”; a Carlentini, l’Istituto Comprensivo “Carlo V” e l’Istituto Superiore “P.L. Nervi” – Liceo Artistico; a Catenanuova e a Centuripe, l’Istituto Comprensivo “Fermi-Leopardi”; a Leonforte, l’Istituto Comprensivo “D. Alighieri”; a Enna, l’Istituto Comprensivo “S. Chiara”, l’Istituto Comprensivo “E. De Amicis”, l’Istituto Superiore “A. Lincoln”, il Liceo Artistico Regionale “L. e M. Cascio”e il CPIA Enna-Caltanissetta; a San Gregorio di Catania, l’Istituto Scolastico “M. Purrello”, l’Istituto Comprensivo “San D. Savio”, il Liceo Artistico “E. Greco”; a Troina, l’Istituto Omnicomprensivo “Don Bosco – E. Majorana”.
A fare da location per le tappe del Festival saranno: il campo di atletica “T. Pregadio”, il 5 maggio a Enna; piazza Umberto I, l’8 maggio a Calascibetta; lo stadio comunale, il 13 maggio a Leonforte; lo stadio comunale “S. Proto”, il 16 maggio a Troina; il belvedere adiacente alla piscina comunale, il 19 maggio a Centuripe; piazza Marconi, il 20 maggio a Catenanuova; piazza Immacolata, il 22 maggio a San Gregorio di Catania; piazza Sant’Anna, il 26 maggio a Carlentini.
Ciascun luogo, nelle mattine delle giornate in calendario, si trasformerà in uno spazio multicolore dove risalteranno le bandiere della pace cucite direttamente dai beneficiari in accoglienza S.A.I. e le centinaia di aquiloni che spiccheranno il volo, tra questi anche quelli realizzati dalle scuole e che riporteranno messaggi da “lanciare” in alto.
L’iniziativa da parte degli organizzatori, prendendo spunto dal libro “Il Cacciatore di aquiloni” di Khaled Hosseini – la cui trama è ambientata in Afghanistan, Paese di origine di molti rifugiati arrivati in Italia perché costretti ad abbandonare il proprio Paese – trova così negli aquiloni, e quindi nel “gioco”, un espediente per abbattere simbolicamente qualunque barriera, stimolare una riflessione sui temi delle migrazioni e dell’accoglienza, abbattere qualunque forma di discriminazione e promuovere concretamente l’inclusione e la multiculturalità.