Covid 19 e ripresa. Aidone: la burocrazia comunale mette a rischio un finanziamento di 220 mila euro per la cooperativa Morges
Cala il numero dei contagi, così come quello dei ricoverati per Covid 19 e uno spiraglio di luce in fondo al tunnel comincia ad intravedersi. Però, non è finita. Sollevato il tenebroso velo virale s’intravede un altro dramma dalle proporzioni, forse, catastrofiche. L’economia del territorio è in ginocchio e migliaia di piccoli imprenditori rischiano di non aprire più i battenti e di consegnare le partite Iva allo Stato. In pratica il baratro si è allargato, 50 giorni di lockdown hanno piegato un’intera comunità. Come ricominciare? Con tanta umiltà e iniziando a sostenere tutto ciò che c’è da sostenere mettendo da parte la burocrazia e velocizzando i percorsi per ridare la giusta spinta all’imprenditoria. Questo è il quadro e in questo contesto vogliamo raccontare seppur brevemente le paradossali peripezie di una minicooperativa sociale di Enna, “Morges”, che già da tre anni gode, sulla carta, di un finanziamento di 220 mila euro deliberato da InvItalia di cui il 70 percento, circa 179 mila euro, dovrebbe essere erogato a fondo perduto. La cooperativa si occupa di promozione turistica ed è inserita all’interno del circuito dei “Teatri di Pietra.” Per questo motivo ha scelto di fissare la sua “residenza operativa” ad Aidone. E fin qui tutto a posto. La burocrazia prende il sopravvento sulle buone intenzioni quando il Comune di Aidone è chiamato a mettere a disposizione dei locali. Prima una netta disponibilità, poi una serie infinita di discorsi con numerose individuazione di soluzioni accompagnate da altrettante conseguenti retromarce. Infine i tanto agognati locali sembrano diventare disponibili. Ma sembrano, perchè l’amministrazione comunica, informalmente, che la struttura c’è e riguarda l’edificio messo in precedenza a disposizione dell’Università Kore. Per la verità i locali sono malmessi, ma non è un problema la cooperativa infatti è pronta a ristrutturarli a proprie spese. Tutto bene? Ma quando mai, di mettere nero su bianco neppure a parlarne. Il finanziamento da parte di InvItalia è stato deliberato nel 2017 ed oggi siamo a maggio 2020 e se “la cooperativa Morges – afferma Salvatore Puglisi responsabile di Rete Imprese Sicilia – non prende possesso dei locali al più presto non può attivare concretamente il finanziamento.” Per l’attività messa in cantiere, sostenere il turismo in tutte le sue forme, ha bisogno di una struttura ampia, il motivo è presto detto. “Per l’attività sociale che viene intrapresa sono necessari locali abbastanza capienti, basti dire che punto centrale della cooperativa è l’attivazione di corsi di formazione ma anche la formazione e l’inserimento di soggetti diversamente abili nel mondo del turismo.” La corrispondenza è implicita locali ampi costi di affitto elevati e una “una start up come questa non può sostenere spese eccessivamente pesanti come quelli di locazione di ampie strutture. L’idea è semplice. La cooperativa sostiene il turismo ad Aidone e il Comune sostiene senza costi vivi la cooperativa. Un concetto abbracciato idealmente senza alcun limite, cambiano le cose, però, quando si deve passare ai fatti con le pietruzze che diventano montagne”. Il progetto è calibrato sul teatro di Morgantina ecco perchè la ricerca di spazi interessanti proprio all’interno del perimetro aidonese. InvItalia non opera con i tempi biblici della burocrazia ed ha imposto l’aut aut. Ha fatto sapere ai cooperatori Morges che o il finanziamento viene confermato e attivato entro settembre 2020 oppure il malloppo prenderà altre strade abbandonando il territorio ennese. La rassegnazione non è un sentimento che appartiene a questi ragazzi che si vogliono scommettere da imprenditori ma settembre è tremendamente vicino e poi con l’emergenza Covid 19 tra le mani le attese si dilatano. A breve anche questa speranza di sviluppo e occupazione potrebbe saltare del tutto. Il grido è uno solo, fare presto e offrire loro questa opportunità. La rabbia di Puglisi non è un sentimento nuovo: “Ho visto tante, troppe valide iniziative naufragare solo per colpa dell’immane lentezza della burocrazia. E ancora oggi è la stessa musica con una politica che si dice del cambiamento ma che invece dimostra di essere tutt’altro. È finito il tempo delle attese, il mondo politico ennese deve dirci a chiare lettere se lavora per lo sviluppo del territorio e quindi ha l’obbligo di agevolare le iniziative imprenditoriali oppure se è impegnato in un’opera di autoconservazione. In questo caso i discorsi sono chiusi”. Insomma un messaggio va lanciato al Comune di Aidone: fate presto nel concedere i locali o nell’informare la cooperativa di non averne a disposizione. La chiarezza paga sempre e comunque. I ragazzi però, e questo vale per l’intero territorio ennese, hanno il diritto di scommettersi in un campo non ostile.
Paolo Di Marco