Comune, una decisione da coniugare con merito e territorio
Adesso basta. Un ulteriore rinvio non è più accettabile né giustificabile. È necessario che il sindaco Maurizio Dipietro, e non altri, prenda una decisione e indichi il nome del componente del cda del Consorzio Ente Autodromo di Pergusa. Lelettore ennese non lo ha scelto quale notaio di una spartizione di posti di sottogoverno ma per assicurare amministrazione e sviluppo alla comunità. Daltro canto le forze politiche di maggioranza non sono presenti a Sala dEuno per riscuotere nomine ma per garantire che il programma presentato dal sindaco in campagna elettorale venga attuato. Ebbene oggi assistiamo invece allapplicazione più sterile e inattuale del codice Cencelli dove la professionalità e la meritocrazia non hanno residenza. Esiste solo l’appartenenza. Verifichiamo quindi che in ragione di tale assunto non serve che un presidente abbia svolto egregiamente il suo compito facendo rinascere un ente preso in uno stato comatoso. Non serve perché una forza politica ha ottenuto il ticket della nomina e la gestisce come un fatto che attiene esclusivamente al gruppo, arrivando ad ipotizzare un presidente neppure espresso dal territorio. Quando, invece, la scuola motoristica ennese è la migliore della Sicilia vantando una spessa tradizione storica. Qui è necessario un inciso. Non è che i possibili nomi esterni vanno demonizzati ma per essere presi in considerazione devono essere portatori di un cospicuo valore aggiunto rispetto a ciò che esprime il territorio ennese. Se viene indicato una sorta di Luca Cordero di Montezemolo tanto di cappello, ma mi pare che questo non sia il caso. Da tempo in città cè un continuo lamento per la nomina ai vertici di enti di soggetti provenienti da fuori provincia. Tanto che un assessore, ieri consigliere comunale, in un discorso sul tema tenuto a Sala dEuno apostrofò questo stato di cose sostenendo che ormai le mamme ennesi non partoriscono più figli intelligenti.
Oggi il Comune ha in tasca il nome giusto che racchiude professionalità, competenza e amore per lente e cosa fa? Esce dal cilindro una indicazione targata Caltanissetta o in subordine una ennese che non si è mai confrontata con lo sport motoristico. Questo vuol dire volersi fare male signor sindaco. E che dire delle forze politiche presenti a Sala dEuno, i cui esponenti sono bravissimi a declamare amore infinito per il territorio e poi sfibrarsi in uno asfissiante lavorio per mettere in tasca i risultati del Cencelli. Sono infinitamente capaci a spaccare in quattro il capello con le loro assurde dichiarazioni per giustificare l’ingiustificabile. Ma questo gioco non paga più perché lennese capisce e valuta. E no, questo non è amore per il territorio, questo è tornacontismo.
Ma vi siete accorti che Enna giorno dopo giorno continua a spopolarsi? Che prima sono andati via i padri di famiglia, poi i giovani, adesso i giovani seguiti dai genitori andati in pensione. Ma che futuro cè per un territorio quando la classe presente più numerosa è quella dei cinquantenni/sessantenni? E lei signor sindaco ci fa assistere a questa pantomima delle nomine che si protrae da Luglio? Sbagliare non è un peccato mortale basta fermarsi e riprendere la retta via.
Ha fatto bene a continuare a sostenere nel Coc a Lorenzo Colaleo senza intrupparlo in pesature cencelliane. Negli anni ha espresso competenza, disponibilità, attaccamento allimpegno chi meglio di lui poteva svolgere tale compito? Onestamente non ne trovo e non mi interessa cercarlo neppure nella provincia di Caltanissetta o Catania, avendolo in casa. Ebbene per lente autodromo si applichi lo stesso metro professionalità, competenza, disponibilità, amore per il territorio. E lo si applichi immediatamente senza perdere altro tempo anche perché un prezzo, e carissimo anche, è stato già pagato in termini di credibilità con la federazione, sponsor, Aci e con aziende che pagano e utilizzano il circuito. Per la cronaca di queste ore cè da rilevare che il Consorzio Ente Autodromo ha dovuto annullare la 27sima edizione del Rally di Proserpina, in programma il 2 e 3 ottobre, poiché l’8 luglio scorso è decaduto il Cda e ancora non è stato rinnovato dopo tre mesi di tira e molla. Una notizia che fa felici oltre gli amanti di questo sport anche ristoratori, albergatori, rosticcerie e bar.
Ricordo a me stesso che circa una ventina di anni fa la ex Provincia, assieme a Comuni e altri soci, diede vita ad una miriade di enti che alla fine fallirono tutti lasciando buchi immani sia a livello finanziario che in termini di macelleria sociale. Vale la pena ricordarne qualcuno: Multiservizi, Enna ambiente, Enna servizi, Enna sviluppo, Biennale di archeologia, Ato idrico e Ato rifiuti e altri ancora. Hanno devastato il territorio e basta. Dai tracolli solo due esperienze si sono elevate l’Università Kore e il Gal Rocca di Cerere che hanno potuto contare su due uomini di riferimento quali Cataldo Salerno e Liborio Gulino. Dell’autodromo, vetrina che ogni anno proietta Enna a livello internazionale, era stato già intonato il de profundis. Solo la caparbietà del presidente Mario Sgrò lo ha fatto rinascere ed ora potrebbe ridiventare operativo al cento per cento.
La politica non può sprecare questa magnifica opportunità, non può imbavagliare la voglia di riscatto di un territorio. Se invece non ritiene che l’autodromo possa rappresentare un caposaldo dello sviluppo del territorio che la scelta sia immediata e chiara. È una scelta che personalmente non condivido ma che ritengo legittima, perché l’amministratore deve poter programmare il progresso che intende disegnare per una popolazione.
Alla sua elezione signor sindaco è stato festeggiato al grido di Libertà, una parola che lascia il segno, grossa, pesante da gestire e adesso intende coniugarla con le norme non scritte, ma concrete, del codice Cencelli? È un controsenso. Aggiungo, per evitare equivoci di sorta, sarebbe uno sbaglio puntare sulla professionalità, competenza e legame con il territorio solo riguardo l’autodromo. Ogni scelta deve avere quale riferimento questi canoni, in caso contrario è un ritorno al passato e lelettore che ha puntato con decisione su di lei e sulla sua squadra si sentirà non compreso, quasi quasi imbrogliato. Quindi che il codice Cencelli venga riposto in fondo ad un baule anche per la Casa di Riposo; la città deve puntare su altro, sul concreto. Appartenenza e sterili numeri di poltrone in consiglio portano solo al fallimento. E dire che oggi Enna vive una grossa opportunità in consiglio comunale, fra consiglieri e assessori, è presente una nutrita pattuglia di giovani professionalizzati che lavorano, si impegnano, credono nel rilancio di questa città. In cambio della loro prospettiva viene offerto il disagio del Cencelli, dove tutto si ottiene non per merito ma per il possesso di numeri e la gestione di equilibri. Al diavolo la competenza, la meritocrazia, l’impegno, basta avere il padrino giusto. Cè fra questi giovani chi guarda allibito lo spettacolo ma cè anche chi partecipa con ruoli di postino o di decisionista; il risultato, però, non cambia.
Bisogna dare speranza e certezza di un progetto a questo territorio che non passa da un’amministrazione che scambia il quotidiano con la programmazione, ma passa dalle idee, dai propositi, dai progetti a lungo termine. Un politico, Alcide De Gasperi, che mi è stato sempre particolarmente caro, amava affermare che lo statista guarda alla prossima generazione, il politicante alla prossima elezione. Con il codice Cencelli si guarda solo allo sterile e immediato presente scalzando di netto la prospettiva della programmazione.
Paolo Di Marco