Chiarimento sull’opera in corten al castello di Lombardia: sarà momentanea e reversibile
Interviene l'assessore Francesco Colianni in risposta alle polemiche sollevate in questi giorni
Da alcune settimane il versante del castello di Lombardia, gravemente danneggiato da un precedente intervento del Genio Civile che portò all’incomprensibile escavazione del banco roccioso sul quale poggia il maniero e all’apposizione di mattoni per nulla consoni, è nuovamente oggetto di lavori. Questa volta incentrati sulla possibilità di rendere fruibile l’anello esterno del castello, chiuso e recintato da circa sette anni proprio per il danno perpetrato al monumento.
L’assessore alla Cultura, Eventi e Turismo del Comune di Enna, Francesco Colianni, spiega che «in questi anni è stato chiesto al Genio civile, responsabile del cantiere, di riaprire l’ anello, perché dopo il danno non era possibile ancora continuare ad avere un cantiere per così tanti anni». Afferma ancora l’assessore «Purtroppo i problemi legati alla sicurezza ed i cedimenti di massi di roccia permangono in quel costone. L’ unica soluzione possibile ad oggi era distanziarsi dal costone roccioso per rendere sicuro il camminamento dell’anello ai pedoni, con una opera in corten smontabile nell’ immediato futuro. L’ opera in corten, che diversi hanno postato sui social, sarà momentanea, con la ghiaia bianca al di sopra dopo il riempimento in pietra al di sotto, e con delle piante ornamentali senza offendere ancora una volta il basamento roccioso del castello».
L’intervento previsto, di conseguenza, permetterà la riapertura del circuito esterno al Castello di Lombardia, permettendo ai turisti e ai cittadini di percorrerlo e di apprezzare la monumentalità del maniero nella sua interezza. Il costone roccioso, di fatto, necessita di ingenti risorse economiche per consentire il ripristino, per quanto possibile, della parte danneggiata negli anni precedenti. «Come stiamo facendo per diversi spazi interni del castello recuperandoli alla fruizione», spiega ancora Francesco Colianni «vorrei che quel muro tornasse com’era, ma il passato lo rende impossibile. In sintesi: si riapre l’anello, la struttura è momentanea, non si tocca il bene, (lo farà chi ne ha maggiori competenze nel campo del restauro) e si dà sicurezza ai pedoni».
Ci si auspica che gli interventi attuali e futuri possano restituire dignità al monumento simbolo della nostra città, meta di migliaia di visitatori sino all’inizio dell’epidemia da Covid-19, ma che si spera possa tornare ad essere nei mesi a venire.
(Foto presa dal web)