A Cerami, caratteristico e antico paese dei Nebrodi, posto al confine settentrionale della provincia di Enna, l’inizio dell’anno è scandito da alcuni interessanti appuntamenti folklorici e religiosi, unici nel suo genere. Le principali feste religiose dell’abitato vengono celebrate solennemente durante l’estate, mentre d’inverno le celebrazioni, dal solo carattere liturgico, sono arricchite da una tradizione antica e ormai rara, “a calata du circu”, eseguita per le feste di Sant’Antonio Abate il 17 gennaio, San Sebastiano il 20 gennaio e San Biagio il 3 febbraio.
Il circu altro non è che una struttura troncoconica rivestita da folti rami di alloro con le fronde rivolte verso il basso, adornata con le tipiche cuddure, ciambelle di pane, con al centro delle arance. Il nome deriva dall’elemento circolare di base che forma la struttura, chiamato circu o arbura, a sua volta reso stabile da una struttura interna a forma di croce. La parte sommitale del circu, invece, viene legata da una corda, poi adoperata per lo svolgimento del rito, che prevede l’elevazione della struttura, fissata tra le pareti degli edifici della piazza in cui si svolge l’evento. Un circu, di solito, viene offerto dalla confraternita che si occupa della cerimonia, mentre il secondo viene offerto da una famiglia che fa promessa al santo di cui si celebra la festa. In uno dei giorni precedentemente indicati, a seguito della funzione liturgica e della benedizione delle strutture di alloro, u circu viene sopraelevato con apposite funi, tirate da gruppi di giovani a un’altezza di circa sei metri. Al di sotto delle strutture di alloro adornate di pani, nel frattempo, si assiepa una folla di fedeli e ragazzi, pronti a svolgere il rito, il cui inizio è segnato dallo sparo di colpi a cannone e dal lancio di fazzoletti colmi di caramelle: i ragazzi hanno il compito di cercare di portare al suolo il circu, aggrappandosi a questo con tutte le forze possibili e con le difficoltà derivate dal fatto che la struttura viene abbassata e rialzata continuamente dagli altri ragazzi che tirano le funi. Non appena un ragazzo riesce a portare a terra il circu, la gente presente vi si riversa, per ottenere il pane, le arance e l’alloro.
Questo particolare e unico rito folklorico e religioso di Cerami, è ricco di valenze simboliche, degne di studio antropologico: i ragazzi adolescenti che devono dimostrare la loro forza, riuscendo nell’impresa, segnano il passaggio dalla giovinezza all’età adulta; i pani, le arance e l’alloro, sono il simbolo dell’abbondanza del cibo, redistribuito per l’intera comunità, oltre che elementi carichi di valenze simboliche e rituali ancora più antiche. Tutto questo contribuisce a rendere la tradizione invernale ceramese, una cerimonia di natura agraria, ma soprattutto sociale, poiché momento di passaggio e di culturalizzazione, oggi come allora. Un motivo in più per riscoprire un patrimonio immateriale unico nel suo genere, quasi immutabile, in uno dei paesi più caratteristici dei Nebrodi e della provincia di Enna, Cerami.
Antonio Messina