Bollette biennali: Acquaenna non può richiedere somme prescritte per Legge

Da qualche giorno l’ente gestore Acquaenna sta inviando ai cittadini bollette per consumi
antecedenti due anni rispetto all’emissione e spedizione della bolletta.
Orbene, sappiate che, in ossequio alla normativa, estesa a tutte le utenze (gas, luce etc.), il diritto
ad esigere le somme si prescrive in DUE ANNI!
Pertanto, Acquaenna non ha titolo a richiedere queste somme e va immediatamente inviato un
reclamo sulla singola bolletta, al fine di ottenere lo storno immediato, in applicazione della Legge di
bilancio 2018 (Legge n. 205/17) come modificata dalla Legge di bilancio 2020 (Legge n. 160/19).
Orbene, mentre non si può che stigmatizzare ed evidenziare ancora una volta il comportamento di
un privato cui è stata affidata la gestione di un servizio pubblico, che avendo perso il tempo massimo
stabilito dalla legge per esigere i pagamenti, diciamo che “ci prova” a recuperare le cifre a questo
punto non più dovute per legge, contando sulla distrazione o mancata conoscenza delle norme da
parte dell’ignaro cittadino, ancora una volta evidenziamo che questo modus operandi di Acquaenna
evidenzia certamente un mancato rispetto delle regole e costituisce o potrebbe costituire uno dei
gravi inadempimenti alla carta dei servizi ed ai compiti affidati dall’ATI, invitando i Sindaci a meditare
sulla opportunità di approfondire e verificare queste ed altre eventuali omissioni, al fine di sondare
la sussistenza di condizioni di legge per revocare la concessione.
Nel frattempo, siamo ovviamente a disposizione di qualunque cittadino dovesse ricevere bollette
ultra biennali per la presentazione delle necessarie contestazioni.
Il Comitato Senzacquaenna