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Anche ad Enna il film Aquile Randagie. Gli scout della zona si stanno organizzando per partecipare alla proiezione

In via del tutto eccezionale, anche il cinema Grivi di Enna, proietterà il film “Aquile Randagie” il primo ottobre alle 17.30.

Gli scout della zona Castelli Erei si stanno organizzando per partecipare alla proiezione del film. Lo stanno facendo coinvolgendo capi e ragazzi.

Il film riporta al 1928 quando lo scautismo fu dichiarato soppresso dal Consiglio dei ministri. Un gruppo di ragazzi della parrocchia di S.Solcro si rifiuta di sottostare a questa norma e decide di continuare a svolgere la propria attività tra Milano e Monza. I giovani organizzano il loro primo week end clandestino. Da Milano prendono l’autobus per una valle scoperta da Giulio Fracassi, la Val Codera, raggiungibile solo a piedi con tre ore di cammino. Qui uno di loro, Giulio, propone di darsi un nome in battaglia: nascono così le Stray Eagles, che promettono di sostenere i valori di libertà e di solidarietà.

Pochi mesi dopo, a Milano, il gruppo realizza la prima finta “ufficiale” al regime; durante la manifestazione nazista in onore dell’ammiraglio Horty, infatti, Giulio, Fracassi e Andrea vanno indisturbati sui pali per fare il segno degli scout. Successivamente durante il V Jamboree, il raduno degli scout di tutto il mondo, incontrano Baden Powell, generale britannico e fondatore dello scautismo, che dopo averli elogiati, li esorta a mantenere viva la fiamma del movimento, affidando a Giulio l’incarico ufficiale di nominare i futuri leader italiani. Mentre Giulio sta tornando a casa in bicicletta, è sorpreso dai fascisti, viene aggredito e lasciato sulla strada. Quando Milano finisce sotto il controllo dei tedeschi e della Repubblica di Salò, le Aquile faranno del loro meglio per opporsi al regime e cercare di portare in salvo il maggior numero possibile di perseguitati di ogni nazione, razza e religione. Aquile Randagie racconta un pezzo di Resistenza italiana e personaggi rimasti spesso fuori dai libri di storia. «È un film sulla guerra, ben documentato da una ricerca storica, che mostra anche l’allegria, il coraggio e la spensieratezza di giovani» spiega il regista Gianni Aureli, romano, 34 anni, alla sua prima esperienza dietro la cinepresa per un film di finzione dopo tanti documentari e reportage.

 

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