La città di Enna si stringe nel ricordo dei militari e delle loro famiglie
Alla presenza delle Autorità civili e militari della provincia e di tanti cittadini, si è svolta ad Enna nel piazzale della Rimembranza, dove sorge il monumento ai caduti progettato dall’arch. Ernesto Basile, la cerimonia commemorativa dell’unità nazionale e delle Forze Armate, curata dall’Arma dei Carabinieri e coordinata dalla Prefettura di Enna.
Alti i contenuti di una celebrazione sobria ma intensa che, come ha voluto sottolineare nel suo messaggio il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, é una data in cui si riassumono i valori di una identità nazionale lungamente perseguita dai popoli d’Italia con le aspirazioni risorgimentali e con i grandi sacrifici compiuti dal popolo italiano nella prima guerra mondiale.
La forza unificante della giornata era davvero tangibile nel tricolore sventolante dopo l’alzabandiera, nei gonfaloni del Libero Consorzio e dei Comuni presenti, nei volti dei reparti schierati delle Forze di Polizia, dei Vigili del Fuoco, dei Corpi militari e civili e delle associazioni volontaristiche e combattentistiche d’Arma.
Un commosso ricordo che ha raggiunto il suo apice con la deposizione di una corona in omaggio ai caduti da parte del Prefetto, d.ssa Giusi Scaduto, e del 99enne Presidente emerito della Federazione provinciale combattenti e reduci di Enna, Cavaliere Giuseppe Piazza.
Perciò, nel suo intervento, il Prefetto ha espresso sincera riconoscenza alle nostre Forze Armate che continuano ad operare – anche in molte aree del mondo e in scenari ostili – al servizio e a tutela dei più alti ideali della convivenza civile. Il Prefetto ha anche evocato il richiamo fortissimo alla coesione e alla solidarietà, alla democrazia e alla pace, che ci viene da lontano. Tutti valori che si tende a dare per definitivamente acquisiti ma che, al contrario, vanno difesi e onorati giorno dopo giorno. Infatti – ha proseguito – la responsabilità morale per eccellenza, il vero collante tra gli italiani del passato, del presente e del futuro è nell’art. 52 della Costituzione che individua come “sacro dovere” di ogni cittadino la difesa della patria. Mafie e terrorismo minacciano di continuo la sicurezza interna e la pace internazionale, la libertà degli uomini e delle istituzioni democratiche, richiedendo a tutti noi massimo impegno civile e l’esercizio di una cittadinanza attiva, vigile, leale.
Le celebrazioni si sono concluse con la Messa officiata nella Chiesa di Santa Chiara, Sacrario dei Caduti in guerra, da Mons. Vincenzo Murgano che, nella sua omelia, ha toccato le corde dell’empatia, ricordando i 207 giovani ennesi morti nel primo conflitto mondiale e il dolore dei loro familiari.