Attualità

I 60 dipendenti “dimenticati” di Enna Euno pronti ad intraprendere azioni di protesta

La loro rabbia in un comunicato

Cambiare tutto per non cambiare niente. Questo era il motto della Prima Repubblica.
In Provincia di Enna continua ad essere utilizzato. Si sono susseguiti i vari C.d.A. della SRR di Enna, si sono svolte numerose Assemblee dei Soci azionisti, ovvero i Sindaci, delle quali ultime non esiste traccia di verbale nel sito istituzionale pur avendo assunto un dipendente con la specifica mansione, ma ancora le circa 60 famiglie disastrate non hanno avuto alcuna risposta.

I Sindaci da bravi “coltivatori del proprio orticello”, non assumendosi alcuna
responsabilità, anche sociale, in sede di assemblea, continuano a ribadire la stessa litania
“… di avere a cuore i circa 60 dipendenti..”, di avere una proposta, di avere la necessità
urgente di risolvere il problema, ma nessuno è disposto a stanziare le somme a copertura del
costo.

Il tutto ha portato circa 60 dipendenti ad essere “agnello sacrificale” da consegnare
all’opinione pubblica. 60 dipendenti che hanno il diritto, previsto dalla legge, di transitare
nel nuova società, S.R.R., come hanno già fatto per gli altri lavoratori. 60 famiglie sul
lastrico, senza neanche avere le minime risorse finanziarie per poter garantire un’adeguata
alimentazione, un’adeguata istruzione, un’adeguata vita sociale ai propri figli. 60 famiglie che non possono accedere a qualunque forma di sostegno, in quanto ancora dipendenti senza stipendio, senza maturare alcun contributo, e vantano ad oggi 33 mensilità.

60 dipendenti che da circa 2 anni non hanno una sede lavorativa, né la presenza di un Rappresentante Legale.

A conferma di ciò, da notizie ufficiose, alcune ditte che svolgono il servizio in alcuni
comuni dell’ennese hanno assunto personale fuori bacino, non avendo alcuna
considerazione dei 60 Disperati; il tutto con il benestare dei Sindaci “coltivatori”, essendo
loro “i padroni di casa”.

Un Sindaco, pur avendo a cuore il problema, ha addirittura distribuito ai dipendenti
assunti nella propria società, garantendo loro la stessa retribuzione, lo stesso monte ore,
salvaguardando in toto il loro status di lavoratore, un Premio di Produzione di 35.000 euro, pagato da noi contribuenti. Con tale costo si poteva garantire l’assunzione di ulteriori 2
unità part-time, dando serenità ad altri nuclei familiari.

L’attendere la nuova legge regionale, la quale dovrebbe prevedere la salvaguardia dei
posti di lavoro, non è altro che un’ulteriore attesa vana in quanto già la precedente e vigente
legge regionale 9/2010 prevedeva ciò.

I lavoratori hanno richiesto, circa 4 mesi fa, un incontro all’Istituzione Governativa
del nostro territorio, S.E. Il Prefetto dott.ssa Scaduto, ma, ad oggi, non ha dato alcun
riscontro.

Anche tale Istituzione rimane indifferente al drammatico problema.
Da notizie ufficiose i Curatori Fallimentari della società Ato EnnaEuno S.p.A.,
hanno inoltrato formale richiesta al Tribunale di Enna per procedere al licenziamento dei 60
lavoratori, così come prevede la legge fallimentare. Richiesta autorizzata dal Tribunale e quindi a breve saranno licenziati con un grave problema sociale nel nostro territorio.

La totale assenza delle Istituzioni Governative Territoriali, la totale indifferenza dei
Sindaci, la totale assuefazione di alcune sigle sindacali, il disagio dei lavoratori non potrà
che sfociare in una serie di iniziative di protesta, anche pesanti, che potrebbero apparire
inevitabili laddove dovesse malauguratamente materializzarsi una fine negativa della nostra
situazione, o peggio, una altrettanto significativa e continuativa inerzia interlocutoria sui temi prospettati.

Rimaniamo basiti a leggere tutte queste affermazioni di carattere tecnico, riunioni con le strutture tecniche della regione, valutazioni di convenienza fatte con ditte esterne e ci domandiamo come il Cda della SRR continui a prendersi responsabilità su tali scelte non avendo costituito alcun ufficio che abbia le competenze per sostenere tali valutazioni e continua magari ad affidarsi al parere magari di società esterne che potrebbero avere interessi divergenti rispetto alla stessa SRR

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