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L’abbandono dei 60 lavoratori di Enna Euno: dimenticati da tutti.

60 famiglie che da mesi non hanno più né stipendio né certezze. In un comunicato la loro amarezza

I circa 60 lavoratori del comparto rifiuti continuiamo a denunciare la vergognosa assenza della politica e di tutte le Istituzioni provinciali e regionali che hanno deciso di abbandonarci, senza neanche provare a prendere in mano la nostra situazione per trovare soluzioni concrete.

Nessuno ci ascolta! Abbiamo inviato richieste accorate di incontri per discutere insieme soluzioni che potessero contemperare le esigenze primarie che consentano la sopravvivenza delle nostre famiglie e fornire al contempo un servizio organico ed economico alla comunità. Abbiamo richiesto un incontro alla SRR e la Dott.ssa Draià ci ha concesso la cortesia di invitarci ad un incontro assolutamente informale, in cui ha preso una serie di appunti in un foglietto di carta improvvisato e ci ha garantito che entro una settimana ci avrebbe dato risposte. Ovviamente sono passati inutilmente mesi in cui non abbiamo avuto alcun riscontro.

Abbiamo inoltrato richiesta di incontro alla Prefettura pur consapevoli della impossibilità di un intervento diretto ma con la speranza che potesse aiutarci, soprattutto con la propria autorità morale, a risvegliare le coscienze, ma non abbiamo avuto alcun riscontro.

I curatori fallimentari si sono rifiutati di parlare con noi, ci hanno solo fatto sapere con tutta la disumanità e la disattenzione del caso, che siamo sospesi e non stiamo più maturando retribuzioni e contributi e pertanto che siamo un inutile peso morto. Ovviamente nel frattempo affideranno incarichi onerosi per andare a ricostruire la situazione patrimoniale ad estranei che probabilmente neanche hanno idea di dove sia la provincia di Enna. Confidiamo che siano altrettanto decisi nell’individuare i responsabili o addirittura i colpevoli di tutta questa vicenda.

Il Dipartimento regionale dorme sonni tranquilli, tanto qualcuno la spazzatura la sta raccogliendo.

In tutto questo rimaniamo in attesa se dovessero esserci sviluppi che potrebbero scaturire dalle indagini della Procura della Repubblica catanese che nelle settimane scorse ha lasciato scorgere scenari che se confermati dimostrerebbero che l’attuale sistema potrebbe essere molto torbido: un vero far west senza regole e controllo, agevolato dal sostanziale immobilismo della SRR, i cui uffici non sono assolutamente strutturati per portare avanti gli obblighi ed i doveri previsti dalla legge. A ciò si aggiungono le perplessità circa la soluzione di transitare il personale prescelto ai soggetti gestori, con una interpretazione della legge che parrebbe non utilizzata in alcun altro ambito regionale, che certamente ha reso assolutamente marginale il ruolo della stessa SRR che di fatto ha abbandonato il proprio ruolo di autorità d’ambito.

E infine a calare la definitiva pietra tombale sul nostro futuro, oggi veniamo a conoscenza di dimissioni e pareri legali che sembrano destinati ad annullare qualsiasi possibilità di avere organi decisionali ed a sancire la definitiva e completa rinuncia a qualsiasi funzione futura della SRR, che pertanto sarebbe servita solo a decretare un sistema spezzatino in cui ciascun comune ha provveduto a riprendere il pieno, autonomo e non verificabile controllo del servizio di igiene urbana.

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