Il coro Passio Hennensis domani canterà prima dell’uscita del fercolo dell’Addolorata
Recuperato un testo del musicologo Cacciato
Un viaggio nel cuore della tradizione ennese è quello che percorrerà il coro Passio Hennensis, diretto da Giovanna Fussone, nel corso della processione del venerdì santo a Enna.
Accanto ai canti sacri sulla passione di Cristo, la formazione polifonica ha deciso di eseguire brani in lingua siciliana, propri del patrimonio ennese, frutto del lavoro di ricerca del musicologo Angelo Cacciato, andando a ricoprire così quel ruolo che fino ai primi anni del Novecento avevano a Enna i cori di lamentatori. “Il nostro repertorio mira con insistenza a recuperare quella importante tradizione”, spiega Giovanna Fussone.
Novità assoluta è l’esecuzione del brano “La Matri Santa si misi ’ncaminu” che verrà proposto domani dal coro Passio Hennensis per la prima volta davanti alla chiesa dell’Addolorata, poco prima dell’uscita del fercolo (ore 17 circa). Il testo è stato recuperato da Cacciato grazie alla memoria della signora Vincenza Ullari che nel 1970 viveva in via Cicero, quartiere che fa riferimento alla chiesa dell’Addolorata. Il musicologo ha poi musicato il brano seguendo i canoni dei canti tradizionali ennesi.
Proposto in anteprima dal coro nel concerto di apertura dei riti della Settimana santa ennese lo scorso 6 aprile, il canto verrà eseguito mentre il fercolo della Madre dei sette dolori si prepara a uscire. Per Gabriella Cammarata, presidente del coro, “il testo aderisce in maniera straordinaria al rito celebrato nella processione e cantarlo domani sarà per noi tutti un’emozione grandissima. È un brano che veniva cantato per l’Addolorata e domani a lei tornerà”.
Il testo recita:
La Matri santa si misi ’n caminu,
p’i jri a ‘ncuntrari lu Figliu divinu.
Già l’hanu ‘ncatinatu e guidicatu,
morti di cruci e di cunnannatu.
Il coro Passio Hennensis, accompagnato dalla banda Città di Enna, eseguirà domani in processione anche i brani Popule Meus di Giuseppe Coppola, Ah sì versate lacrime (musica attribuita a Eugenio Di Stefano), Di mille colpe reo (musica di anonimo e testo di Pietro Metastasio), Teco Vorrei (di Michele De Nigris con testo di Metastasio), Sento l’amaro pianto (musica attribuita a Giacomo Tirabassi, testo di Metastasio), Miserere di Saverio Selecchy e Processione del venerdì santo (canto ennese recuperato da Angelo Cacciato).