“La Pasqua con gli occhi di Maria”
Santuario Maria Ss di Valverde. Oggi alle 21,00
La rappresentazione artistica sul mistero della Pasqua nasce, anche quest’anno, dall’idea progettuale dei giovani confrati e devoti di Maria Santissima di Valverde. Inserita all’interno del tradizionale “giro dei Sepolcri ” vuole fornire uno spunto di suggestiva riflessione sul mistero della passione, morte e resurrezione del Signore Gesù ma vuole anche porre l’attenzione a questi eventi narrati dai Vangeli nell’ottica di ciò che fu la partecipazione della Madre, Maria di Nazaret; ella accompagnò il figlio per ogni istante sulla via del Calvario e sotto la Croce fu, da Gesù stesso, fatta Madre di Giovanni e così di tutta l’umanità.
Ogni anno i giovani cercano di trovare riferimenti scenici in grado di porre sotto una nuova luce quegli aspetti ai quali spesso non si presta attenzione.
Anche in questo caso tale linea di realizzazione ha portato ad identificare alcuni elementi che possano agevolare la riflessione.
La sistemazione della chiesa è stata pensata in maniera tale da consentire una visione per “livelli”, il visitatore infatti verrà condotto attraverso degli spazi differenti limitati nel passaggio dalla presenza di alcuni teli che gli consentiranno di scoprire poco per volta le diverse scene.
L’idea simboleggia un “cammino” attraverso appunto i diversi spazi e allo stesso tempo il numero dei teli, dodici in tutto, sta ad indicare gli Apostoli che seguirono Gesù nel suo pellegrinaggio di predicazione che si sarebbe poi concluso in Gerusalemme.
L’albero d’ulivo, posto al centro, è simbolo dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme durante la Domenica delle Palme, egli infatti venne accolto dal popolo in festa che al grido di “Osanna al Figlio di David!” agitava ramoscelli d’ulivo. L’albero però ci riporta anche ad altri fatti della Passione quali il raccoglimento di preghiere precedente l’arresto di Gesù avvenuto nell’Orto degli Ulivi e il suicidio di Giuda Iscariota il quale, dopo aver compiuto il tradimento, si impiccò ad un albero per il rimorso.
Ai piedi dell’albero, quale fosse la croce, troviamo Maria affranta dal dolore ma sempre accanto al Figlio; al suo fianco un confrate incappucciato, con in dosso gli abiti confraternali, a simboleggiare come l’appartenenza a questa realtà sia non solo un modo per essere più vicini alla Madre, ma attraverso lei conduce alla fede nel suo Figlio.
La Cena, allestita su una tavola che riporta gli elementi dell’Istituzione dell’Eucarestia: pane e Vino; presente anche un Paliotto che fa parte dei suppellettili della Confraternita e raffigurante l’Agnello Pasquale.
La raccolta alimentare, iniziativa già in atto da molti anni per volontà della Confraternita; essa ha lo scopo di creare condivisione e consentire alle famiglie che si trovano in una condizione di disagio, la possibilità di gioire della Pasqua del Signore potendo anch’essi festeggiare con i propri cari attorno alla tavola imbandita. Identificativa la foto del’artista Vincenzo Bruno vincitrice del concorso fotografico “MadreDonna” realizzato in occasione dei festeggiamenti dedicati a Maria SS. di Valverde di
qualche anno fa; lo scatto racconta proprio una scena di disagio sociale ma allo stesso la forza materna che non si arrende di fronte alle difficoltà.
La proiezione, realizzata grazie alla collaborazione tra alcuni confrati e con il prodigo contributo di fotografi e fotoamatori Ennesi, mostra alcuni momenti della Settimana Santa che coinvolgono la Confraternita, quali il Mercoledì Santo per l’Ora di Adorazione e il Venerdì Santo per la solenne e mesta Processione.
I suppellettili, di svariate tipologie ed epoche; essi formano parte del patrimonio artistico della Confraternita e purtroppo decimato nei secoli dagli avvenimenti storici e catastrofici che hanno colpito il Santuario; sono presenti dei quadri realizzati da artisti ennesi, i suppellettili processionali, il caratteristico “Cuscino” con lo stemma turrito ed ancora paramenti sacri ed oggetti liturgici.
L’esterno, realizzato grazie all’interesse di alcuni confrati in collaborazione con i fedeli del quartiere. Questa è la novità che si è voluta riproporre quest’anno e rappresenta il cortile del Sinedrio, luogo in cui si realizzò la profezia fatta da Gesù a Pietro “In verità ti dico, prima che il gallo canti mi rinnegherai tre volte”.
Quanto spiegato crea quello che, secondo i realizzatori, era lo scenario a cui Maria assistette durante i momenti della Passione e che deve farci riflettere sull’importanza di questa Madre del Mondo che Dio scelse tra i più umili per innalzarla, dopo le fatiche terrene, a Regina dell’Universo.
Sia Lei segno di conforto e speranza e ci aiuti a comprendere per poter poi gioire insieme della Pasqua di Resurrezione.