Il 19 Marzo è alle porte e anche Enna si prepara a rendere onore al Patriarca San Giuseppe, con una festa partecipata e solenne che coinvolge la città nella sua interezza. Il culto del padre putativo di Cristo è, nel capoluogo, particolarmente sentito: centro nevralgico dei festeggiamenti è il Santuario, appunto, di San Giuseppe (già chiesa del monastero di San Benedetto, la cui costruzione si pensa possa risalire alla fine del XIV secolo, ma che fu rimaneggiata in epoca barocca), in cui viene conservato un gruppo ligneo rappresentante la Sacra Famiglia, opera del falegname ennese Greca (vissuto nel XVII secolo), la quale viene portata a spalla dai confrati durante la processione per le vie della città proprio il giorno della festa.
I festeggiamenti prendono il via giorno 10 con l’inizio della Novena, durante la quale si possono ascoltare, nelle messe serali, le meditazioni di padri predicatori di anno in anno differenti, prender parte a veglie di preghiera, ad atti di affidamento, al rinnovo delle promesse e alla professione dei confrati, ad eventi di respiro culturale, per culminare il 19 con la solennità vera e propria: la mattinata è dedicata alle Ss. Messe, che si susseguono ininterrotte dalle 7:00 alle 12:30 (alle 11:00 si può partecipare al solenne Pontificale officiato dal Vescovo della diocesi di Piazza Armerina). Un gustoso intermezzo la distribuzione ai fedeli dei “panuzzi” benedetti. Ci si prepara, quindi, per la processione che si terrà nel pomeriggio con inizio alle ore 18:00, quando il fercolo viene devotamente portato in Duomo: qui si svolge la celebrazione eucaristica, per poi muovere per le vie della città, arrivando alla chiesa di San Sebastiano, dove si sosta per la benedizione, e tornando a percorrere a ritroso il medesimo tragitto. Quest’anno ci sarà una piccola deviazione all’itinerario tradizionale, per via dei lavori di pavimentazione che si stanno effettuando in via Roma: all’uscita dal Duomo, infatti, la processione scenderà e imboccherà le vie Mercato Sant’Antonio, Vulturo, Varisano, arrivando alla Balata e procedendo con il percorso consueto fino a San Sebastiano.
A far da corollario ai festeggiamenti liturgici, si ricordi un’iniziativa strettamente legata alla tradizione, che è stata già da alcuni anni riportata in auge: è quella delle “tavolate di San Giuseppe”, che vengono allestite, in un tripudio di tovaglie candide, merletti, vettovaglie di ogni tipo (solo per fare un esempio, pasta con sarde e finocchietti, formaggi, frittate, dolci assortiti), pani devozionali che ricordano il mestiere del Santo Falegname, immagini del Patriarca e decorazioni di frutta e verdura, presso parrocchie, scuole, commercianti, istituti e locali di associazioni: in totale quest’anno hanno aderito all’iniziativa “Enna città delle tavolate e della solidarietà” dodici realtà (in foto le tavolate della Confraternita di San Giuseppe, presso l’omonimo santuario, e quella dell’Associazione di Quartiere Lummardì). Esse sono diretta filiazione della pietà e devozione popolare, in quanto in genere preparate e offerte come ex voto a San Giuseppe, in spirito di condivisione e carità nei riguardi di chi si trova in condizione di indigenza. Dal 17 al 19 si possono, quindi, visitare questi angoli caratteristici: il 19 si ritroveranno seduti alla tavola imbandita i “Santi”, persone bisognose che gusteranno il cibo preparato, e che richiamano la presenza della Sacra Famiglia. La Tavolata che si può ammirare presso i locali del Santuario, organizzata dalla Confraternita di San Giuseppe, è ormai giunta alla 22^ edizione: è stata inaugurata alla presenza del superiore dei Padri Carmelitani, padre Raimondo Amistadi, e del Rettore Filippo Gagliano insieme ai confrati. È prevista, in concomitanza, anche una raccolta di cibo a lunga conservazione, che sarà devoluto in beneficenza.
Il suono delle campane a festa accoglierà domani i fedeli e, come ogni anno, essi si ritroveranno ai piedi di San Giuseppe con devozione, in un perpetuarsi di riti e tradizione.
Liboria Cammarata