L’Agorà di Enna Bassa
Si può contestare dopo un lungo silenzio? Ci si può accorgere con grande latenza di qualcosa vagliata di improvviso come uno sfregio? Si può considerare tale in tempi dilazionati? La casa del mietitore e la chiesa piccola di Sant’Anna sono li al centro di Enna Bassa sbrecciati. come ricordi di una guerra indefinita. Memorie storiche indubbiamente, ma di valore architettonico impalpabile. li deve sorgere il pensionato universitario. E’ noto da tempo, e alla presentazione del progetto nessuna contestazione, anzi. Autorità e cittadini. Maggioranza e opposizione. Tutti d’accordo nessuna voce fuori dal coro che certamente sarebbe stata legittima a tempo zero.
Ma è giusto a un anno e passa dopo, a demolizione iniziata? Le rovine hanno attivato l’avversione? Quanto durerà la visione di questi ruderi? Questa sgradevole visione come di denti cariati? Un valore simbolico, una memoria romantica materializzati però in edifici anonimi, di edilizia dimessa, bastano a bloccare la crescita della città? Tra l’altro la contestazione e la difesa strenua riguardano la casa del mietitore, non una parola sulla chiesetta di Sant’Anna che, come valore simbolico, non è certo da meno. Cos’è una contestazione rigorosamente laica? Il pensionato universitario lì, insieme al recupero annunziato degli edifici a stella del quadrivio di Enna Bassa innescherebbe un processo di riqualificazione urbana. Sarebbe il tassello iniziale dell’agorà che manca alla città di Enna Bassa.
Mario Rizzo