Cronaca

Processo Rugolo: Sant’Anna si stringe attorno a don Fausciana

Il sacerdote aveva aiutato la vittima di don Rugolo, rendendo note al Vescovo Gisana le vicende a sfondo sessuale. Per questo sarebbe stato osteggiato dal alcuni preti della diocesi.

La chiesa di Sant’Anna si stringe attorno al suo parroco, Don Giuseppe Fausciana, dopo le novità emerse nell’ultima udienza del processo a Giuseppe Rugolo, il sacerdote a processo al Tribunale di Enna per violenza sessuale aggravata a danno di minori. La comunità parrocchiale è colpita al cuore dalle considerazione che altri sacerdoti della Diocesi di Piazza Armerina avrebbero fatto contro Fausciana che, nonostante abbia agito nel rispetto del dettato del Papa, segnalando al vescovo Gisana la violenza, è stato apostrofato con toni offensivi. “E’ una bestia” dice di Fausciana il vicario del vescovo, Nino Rivoli in un’intercettazione letta in aula. Ma in diocesi, tra i prelati, il fatto che Fausciana avesse informato il vescovo di quello di cui era venuto a conoscenza, era stato liquidato come una guerra di potere tra Rugolo e il parroco di Sant’Anna, che si era subito distinto nella gestione della parrocchia di Enna Bassa. Fausciana ha confermato, in aula, che la comunità parrocchiale si è stretta attorno alla vittima che, nonostante tutto, non ha mai abbandonato la sua fervente fede cristiana, seppure ha raccontato che “per motivi di oppurtunità” avrebbe chiesto al giovane di evitare di affiancarlo sull’altare. “Se c’è qualcuno che dovrebbe vergognarsi – dice una parrocchiana fedelissima e di una certa età – non è certo il nostro parroco che si è distinto in questa Diocesi allo sbando”. “Siamo delusi – dice un professionista che frequanta la parrocchia – siamo delusi dalla gestione di questa Diocesi che protegge chi abusa e si scaglia contro le vittime. Il vescovo avrebbe dovuto chiedere scusa, forse aveva sottovalutato la vicenda. Invece, abbiamo scoperto, l’ha insabbiata “.

Fausciana intanto , esce dall’aula del Tribunale turbato. Da vicario Foraneo di Enna, ha appena appreso come viene apostrofato dagli altri sacerdoti. E per lui è dolore, glielo si legge in viso. Eppure Fausciana ha agito, oltre che secondo la legge Vaticana, secondo coscienza, una parola che sembra mal interpretata tra i prelati della Diocesi piazzese. Fausciana arriva nella parrocchia di Sant’Anna nel 2015 . E’ subito un ventata di novità, con una bel gruppo di parrocchiani che, da sempre, si impegnano per costruire percorsi di fede. Tra questi si affaccia anche la vittima di Rugolo, che da due anni ormai diserta le chiese. Spesso il parroco vede questo ragazzo inginocchiato a pregare e, ancora più spesso, suo padre, ex poliziotto e fervente cattolico. Dopo qualche mese il giovane racconta il suo dramma fatto di silenzi e di delusioni. Così Fausciana fa quello che dovrebbe fare ogni sacerdote: avverte il suo vescovo. Che però non chiamerà mai la famiglia. Sarà il ragazzo ad avvicinare Gisana durante una visita alla chiesa di Sant’Anna, per chiedergli un appuntamento. Il resto ormai è storia, una triste storia.

Pierelisa Rizzo

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