LE VIE DEI TESORI ritorna a ENNA.
Chiese dimenticate, cripte nascoste, tele restaurate, giardini segreti, ma anche pedalate al tramonto, tour nella miniera dismessa, spettacoli all’alba con colazione compresa, arpa al tramonto, yoga e bike sarin … E tanto altro, Enna è pronta a varare la sua seconda edizione delle Vie dei Tesori dopo l’exploit dello scorso anno quando in tre weekend si riempì di quasi 3300 visitatori. E per questa nuova rassegna ha messo insieme un programma bellissimo, in cui trovano spazio numerosi luoghi chiusi da tempo, sconosciuti anche alla stessa comunità ennese. Di fatto, una grande operazione di riappropriazione della memoria e del territorio. Riapre la chiesa di San Michele Arcangelo, appena restaurata dal FEC e chiusa da un quarto di secolo; la settecentesca Santa Teresa, con la sua decorazione straordinaria e la cripta con gli antichi colatoi, anch’essa chiusa da quasi sessant’anni; il giardino segreto della ex Banca d’Italia o il Circolo da conversazione fino a poco tempo fa vietato alle donne o comunque ai non soci; la Rocca di Cerere sarà protagonista di spettacoli all’alba e al tramonto.
“A Enna abbiamo creato due musei dal nulla, in tempi in cui nel resto d’Italia i luoghi della cultura chiudono – dice il sindaco di Enna, Maurizio Dipietro -. Le Vie dei Tesori rientra in questo nostro grande progetto di promozione del territorio e di coesione di una comunità”. “L’organizzazione del festival è molto complessa, ma siamo entusiasti di questo ritorno a Enna – interviene l’assessore comunale al Turismo e alla Cultura Rosalinda Campanile – si crea una rete straordinaria che in città è sempre sottotraccia, tra le scuole, i privati, le istituzioni, le confraternite. I ragazzi fanno da guida e vivono una bellissima esperienza. La città c’è ed è viva”
Le Vie dei Tesori ritorna quindi a ENNA da sabato 10 settembre e va avanti per tre weekend, sempre sabato e domenica, fino al 25 settembre. Con il supporto del Comune, sono stati scelti con cura dodici luoghi per rileggere la città alla luce delle sue ricchezze culturali, ma anche per riscoprire il senso di comunità appunto restituendo siti finora negati. Tre weekend, per un nuovo festival di “riappropriazione della bellezza”, che cerca di scrollarsi di dosso le restrizioni e le paure post covid: per due anni, quando la pandemia ha costretto festival e rassegne a rimandare o rinunciare ai programmi, Le Vie dei Tesori ha scelto di provarci lo stesso, riscrivendo ogni visita e ogni percorso nel segno della sicurezza. Oggi che la normalità sembra riacquistata, si torna felicemente allo storytelling nei luoghi, alle visite condotte dai giovani, al racconto delle comunità che si riappropriano degli spazi.
“La città diventa polo attrattore del territorio: Enna ha preparato un programma straordinario a cui altre città sono arrivate soltanto dopo anni; e apre tantissimi luoghi che non conoscono neanche i cittadini – dice Marcello Barbaro, vicepresidente della Fondazione Le Vie dei Tesori. E quest’anno Le Vie dei Tesori sono di nuovo pronte alla sfida: con i Borghi dei tesori che hanno fatto per la seconda volta da apripista – 37 piccoli centri che hanno aperto le porte a una folla festante di visitatori, offrendo chiese, castelli, monasteri, sorgenti, cantine e tanto altro: il prossimo sarà l’ultimo weekend – ecco le prime otto città del 2022 pronte a scendere in campo a settembre: oltre a Enna, ecco Termini Imerese e Bagheria, poi le tre “cavaliere” del Trapanese (Trapani, Mazara e Marsala), le due “veterane” Caltanissetta (che ha appena presentato un programma bellissimo che pesca nella memoria del ‘900) e Messina, e l’arroccata Enna; dal 30 settembre al 16 ottobre toccherà a Carini, Cefalù, Ragusa e Scicli, alla debuttante Alcamo, e per tutto il mese fino al 30, a Palermo e Catania.
Un festival che ha portato la cultura fuori da palazzi istituzionali e atenei, ha sperimentato, cercato, scoperto percorsi e siti: ed è cresciuto ogni anno. Riconquiste per i cittadini e occasioni imperdibili per i turisti. Ma è soprattutto la manifestazione che costruisce reti: con Unicredit come main sponsor – “Proprio per testimoniare l’importanza del ruolo sociale che un istituto deve avere nel luogo in cui è radicato” – dice Jessica Falzone, vice area manager Caltanissetta e Enna di Unicredit – il festival ha saputo creare sinergie e dialogo, e attivato un progetto che si compie grazie alla collaborazione di oltre duecento partner: Regione, Atenei, Comuni, Diocesi, gestori privati, istituzioni dello Stato, proprietari di palazzi nobiliari.
Un progetto che si anima della narrazione collettiva, della voglia di riappropriazione dei cittadini, della partecipazione delle centinaia di giovani che ogni anno si uniscono alla squadra di organizzatori, narratori, esperti del territorio, giornalisti che si mettono in gioco per “far parlare” i luoghi.
Il sito www.leviedeitesori.com è una miniera dove trovare schede, fotografie, aneddoti e curiosità, sfogliare il magazine e programmare le proprie visite, sempre in modalità 4.0. e così anche i social del festival, che ottengono sempre migliaia e migliaia di visualizzazioni e condivisioni. Un festival smart, veloce, comodo, che viaggia sugli smartphone: prenotazioni ovunque caldamente consigliate, acquisto dei coupon on line.
IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL 2022
Un lungo elenco di posti finora inaccessibili, dimenticati, caduti nell’oblio. Il festival delle Vie dei Tesori restituirà alla comunità un pezzo di memoria: a partire dalla chiesa tardo barocca di san Michele Arcangelo che riapre al pubblico dopo 25 anni e un imponente restauro del FEC: è un trionfo di stucchi straordinario e presto ritorneranno “a casa” cinque tele monumentali attualmente in restauro. Come è uno scrigno prezioso la settecentesca chiesa di Santa Teresa che invece è dimenticata da oltre mezzo secolo: un oratorio a cui si accede attraversando un portale che è un plateau di tasselli floreali, mensole figurate e putti. In una cornice lignea decorata, si conserva la preziosa tela della Madonna del Carmelo, dono di don Francesco Grimaldi. Sotto, la cripta con i colatoi. La chiesetta è chiusa dal 1964, anno della morte di Giuseppe Fiorenza, ultimo rettore della Compagnia del Carmelo. Abbandonata, riapre grazie al parroco Don Filippo Marotta, e alle operazioni di messa in sicurezza che ditte private hanno realizzato gratuitamente. Invece la chiesa du Santu Patri (san Francesco di Paola), ha una bella collezione di opere legate al culto del santo; e San Paolino con l’attuale Urban Center, oltre alla cappella funebre dei Grimaldi di Geracello e all’enorme reliquario ligneo, per l’ultimo weekend del festival accoglierà due tele appena restaurate, l’Annunciazione e San Felice da Cantalice; e le istallazioni dell’artista francese Maitea Moraglia. Visite anche al santuario Santissimo Crocifisso di Papardura con il suo crocifisso miracoloso: dalla terrazza panoramica si vede il lavatoio pubblico ottocentesco alimentato da sorgenti naturali. E al santuario Maria SS. di Valverde, nell’omonimo quartiere popolare: fu ricostruito interamente dopo i bombardamenti del ’43, per il festival sarà esposto il simulacro della Madonna (con gli argenti e il manto preziosissimo), che di solito è velato sino a fine agosto.
Aprono le porte per la prima volta al pubblico anche due luoghi privati: il profumatissimo giardino monumentale e colmo di essenze, dell’ex Banca d’Italia che si visiterà con l’esperto botanico Andrea Pergola. Si entrerà anche nell’imponente ex salone di accoglienza dove il pubblico effettuava le operazioni bancarie. Invece nelle sale del Circolo di Conversazione il tempo pare essersi fermato alla fine dell’Ottocento, tra tavoli da giochi, salotti, un biliardo, tavoli da Burraco. Nato con statuto proprio del 1898 come Casino di Compagnia, era aperto soltanto agli uomini. Da qualche anno sono ammesse le donne, ma l’ingresso è sempre e solo riservato ai soci. Enna non sarebbe Enna senza la sua Rocca di Cerere: qui tre anni fa è nato il Museo multimediale del Mito dove con particolari oculus si visita virtualmente l’acropoli e il santuario di Demetra-Cerere, mentre tramite pannelli touch screen si scoprono i musei archeologici attorno. Da poco tempo, sul prospetto è apparso un murale dello street artist Ligama. Sotto il costone roccioso su cui poggia il Castello di Lombardia, sono state riportate alla luce le Sette Stanze, misteriose grotte collegate tra loro, utilizzate anche come rifugio antiaereo. Liberate da lamiere e rottami di ferro, apriranno per la prima volta per Le Vie dei Tesori, con le sculture di Gesualdo Prestipino.
Al riparo della Rocca di Cerere, si potrà anche partecipare (questo primo weekend) a lezioni di yoga e meditazione con l’insegnante Anna Lo Grasso. E si potrà anche ascoltare, il 18 settembre, l’arpa e il canto di Ginevra Gilli tra musiche tradizionali europee, irlandesi, siciliane e celtiche. Di fronte alle Sette Stanze, invece, si potrà assistere a una performance ispirata al libro “Kori Kori” della scrittrice ennese Elena Pirrera, rilettura del mito di Demetra, Kore e Ade: le divinità ennesi rivivranno al calare e al sorgere del sole (solo questo primo weekend).
Visite a Palazzo Chiaramonte, prossimo Palazzo della Cultura, la cui storia è legata alle lotte intestine tra i baroni nel XIV secolo: qui saranno visibili per la prima volta la preziosa biblioteca di 80 mila volumi e i fondi antichi del convento; la Sala Proserpina e la Sala Cerere con una tela del Minniti e le opere di Paolo Vetri e Apollonio Di Bilio; poi 32 disegni di Renato Guttuso realizzati per Il Lunario e alcuni antichi manoscritti. Poi al Sacrario dei caduti delle due guerre con il ricordo di oltre trecento giovani militari e, dirimpetto, il Palazzo delle Benedettine di impianto seicentesco, che sarà parzialmente fruibile per il festival. Infine l’ottocentesco Teatro Garibaldi che ebbe alterne vicende e rifacimenti, aperto e richiuso, fino al 2010. Il foyer ospita la sala Francesco Paolo Neglia, con i cimeli del grande compositore a cui è dedicato il Premio internazionale per pianisti e cantanti lirici, in programma dal 7 all’11 settembre.
Le passeggiate. Tra trekking e percorsi in città, sono sei le passeggiate organizzate dalle Vie dei Tesori alla scoperta di Enna e dei dintorni: da via Cirla, nell’antico quartiere ebraico, verso l’antico quartiere di Fundrisi che ospita l’ultima porta urbica della città, immersa nel verde; dai piedi della Rocca di Cerere seguendo il percorso dei pellegrini lungo la Via Sacra fino alla bizantina Grotta dei santi. Fuori porta ecco Cozzo Matrice sul lago di Pergusa, con la sua necropoli rupestre; o il cammino lungo il Vallone Canalotto, all’ombra di querce e pioppi, fino alle pareti rupestri del “villaggio nella roccia” che domina la Valle del Morello. L’antropologo e “mummiologo” Dario Piombino Mascali è un esperto di cripte e riti funerari: ve le farà scoprire dal suo inedito punto di vista di studioso.
Le esperienze. Visitare un monastero alla luce della luna? Si potrà dall’imbrunire alla mezzanotte, attraversando corridoi e stretti camminamenti, tra luci, ombre e antichi canti, nella chiesa e nel monastero di San Marco Le Vergini, dove si raggiunge la torre campanaria. Arnie e api sono un mondo a parte, e avvicinarlo non si può senza un esperto apicoltore: lo si potrà fare in tutta sicurezza, adeguatamente protetti. La ceramica diventerà un’esperienza unica con l’artista e cineasta francese Maïtéa Miquelajauregui che insegnerà sì a modellare una scultura, ma la renderà un’azione di coesione con la natura. I più piccoli potranno invece partecipare ad una caccia al tesoro sui monumenti cittadini e alla fine riceveranno una guida per ragazzi di Enna della scrittrice Lietta Valvo Grimaldi. Chi ama pedalare, potrà farlo al tramonto con il bike sarin legato al festival, ma potrà anche partecipare ad un bike-tour alla miniera dimenticata di Floristella che è un vero colpo al cuore. Si andrà per sapori e odori alla scoperta dei siti: all’interno della chiesa delle Anime Sante del Purgatorio, tutti con il naso all’insù per ammirare gli affreschi del pittore fiammingo Guglielmo Borremans, ma vini e formaggi vi aspetteranno dirimpetto, da Tommy’s Wine. Stessa formula per il Convento dei Cappuccini che ospiterà un percorso nei sapori del territorio guidato da un esperto gastronomico: tra guastelle con farine di grani antichi, piacentinu Ennese DOP, canestrati e pecorini, salumi della norcineria dei Nebrodi, miele, olio e dolci tipici.