Momenti di tensione ieri alla processione di Barrafranca.
“O la processione si fa come diciamo noi o non si fa”. La minaccia indirizzata al vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana, e al prete della chiesa Madre, Benedetto Mallia, per la gestione della processione del venerdì santo, ha fatto attivare il Comitato Ordine e Sicurezza della Prefettura di Enna. Così, ieri pomeriggio, invece del tradizionale Truni, una struttura su cui viene montata la croce e sotto la quale i portatori si alternano conquistando a suon di spintoni il posto sotto il feretro, in processione è andata solo la croce, portata a braccio per tutto il percorso dal vescovo Gisana attorniato da decine di poliziotti e carabinieri. Momenti di tensione davanti la chiesa Madre , presidiata da oltre 100 poliziotti, quando tra la folla qualcuno ha cominciato a gridare “vergogna”. “Abbiamo predisposto un semplice servizio di ordine e sicurezza- dice il questore di Enna, Corrado Basile – come la situazione richiedeva. Questo a tutela del corretto svolgimento della processione. E abbiamo ricevuto il plauso di molti barresi”. In realtà sui social si è scatenato l’inferno e in molti scrivono di umiliazione senza fine per una festa blindata oltre misura e con al seguito il prefetto di Enna Matilde Pirrera, lo stesso questore, il colonnello dei carabinieri di Enna, Angelo Franchi e altre autorità a rappresentare lo stato. “Sono sconcertato e sgomento – scrive su facebook, il farmacista di Barrafranca, Giusepe Mattina – di fronte all’offesa e alla mortificazione che è stata perpetrata nei confronti di un popolo devoto. Noi volevamo venerare nostro Signore Gesù e non volevamo in mezzo a noi finti paladini antimafia in cerca di notorietà, ne novelli don Abbondio”. La tensione di ieri pomeriggio era il risultato di giorni di consultazioni tra la commissione organizzatrice della festa, il comitato spontaneo dei portatori e il parroco della chiesa madre. Nonostante fosse stato paventato l’impossibilità a realizzare la festa con l’uscita do Trunu, per il rischio di vedere schizzare i contagi covid, i portatori hanno insistito chiedendo che allora la processione, piuttosto che in forma ridotta, non si facesse. In chiesa sono volate parole grosse tanto che il comitato dell’ordine e la sicurezza ha deciso di blindare la festa.
(fonte ansa)