8700 positivi in provincia a fronte dei 4000 dichiarati. Il PD denuncia: gestione dell’emergenza Covid-19 nel caos
Siamo alle solite….. In Sicilia e in Provincia di Enna la gestione dell’emergenza Covid-19 è nel caos.
La gestione e l’organizzazione del sistema sanitario regionale e provinciale non regge di fronte all’ennesima ondata di contagi.
I dati in forniti dall’Asp di Enna ai Sindaci non sono reali, il sistema dei tracciamenti è saltato ormai da giorni, il personale delle Usca è assolutamente insufficiente, i tamponi da quello che si apprende dalle USCA mancano e, infine, i dati delle vaccinazioni effettuate nei 4 ospedali di Enna, Leonforte, Nicosia e Piazza Armerina sono bassi.
Ma andiamo per ordine.
Da un monitoraggio effettuato attraverso i nostri Circoli, secondo i dati comunicati dall’ASP ai Sindaci risulterebbero circa 4.000 i cittadini attualmente contagiati, quando invece dai dati resi pubblici dalla Protezione Civile Nazionale ne risulterebbero 8.700, più del doppio. Ci si chiede come mai tanta discordanza? Ma i dati alla Protezione civile Nazionale non li comunica la stessa ASP?
Che il sistema dei tracciamenti dei contatti stretti sia saltato da parecchi giorni è del tutto evidente dai dati diramati, alcuni dei quali pubblicati sulle varie pagine facebook dei sindaci, a mezzo stampa. Ad esempio non è credibile il dato de Comune di Enna che a fronte di 770 contagi annovera soltanto 103 soggetti in quarantena, mentre in altri Comuni, per stessa ammissione dei Sindaci si fermano a meno di una decina. Certamente non crediamo che tutti i contagiati siano singole o vedovi e vivano in eremitaggio. Ad ulteriore che il tracciamento è salto vi è il fatto che molti dei contatti stretti individuati non vengono chiamati o vengono chiamati con colpevole ritardo.
Il personale delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA) è assolutamente insufficiente a far fronte a tutti i bisogni dei cittadini. I Sindaci hanno sempre lamentato tale carenza e spesso sono costretti a far fronte all’emergenza in modi improvvisati. Senza parlare poi delle USCA scolastiche di cui non si vede traccia nel territorio provinciale.
Per stessa ammissione dell’ASP di Enna non ci sono assolutamente tamponi a sufficienza (per usare un eufemismo) per far fronte all’elevato numero di richieste. In conseguenza di ciò non si effettuano i tamponi di fine quarantena e si costringono le persone agli “arresti domiciliari” con grave ripercussione sulla vita sociale e ancor peggio sull’attività lavorativa (si pensi a quanti artigiani, commercianti e titolari di pubblici esercizi sono costretti a tenere chiuse le loro attività con grave danno per l’economia familiare e non solo). Tantissimi sono i cittadini (interi nuclei familiari) che sono ricorsi alle farmacie e ai laboratori privati per verificare la loro positività o meno al Covid-19, affrontando una spesa non indifferente (il costo di un singolo tampone rapido è arrivato anche a 30 euro, mentre quello molecolare costa dai 50 ai 60 euro).
Il mondo della scuola, che doveva essere sottoposto ad uno screening di massa prima dell’avvio delle lezioni in presenza, non ha visto uno stralcio di programmazione in tutto questo periodo di vacanze natalizie. I Dirigenti scolastici sono costretti a farsi carico delle numerose comunicazioni di positività del personale e degli studenti senza poter contare su comunicazioni ufficiali da parte dell’ASP.
L’organizzazione delle vaccinazioni non è adeguata a quelle che sono le esigenze del territorio anche in questo periodo invernale. Non sfugge a nessuno che nel periodo natalizio la gente è corsa nei quattro hub per vaccinarsi, affrontando in alcuni casi attese interminabili ai limiti della resistenza fisica.
Soltanto l’Ospedale di Enna è aperto per tutti i giorni della settimana dalle 8:00 alle 20:00; gli altri tre centri vaccinali rimangono aperti per mezza giornata da lunedì a venerdì mentre a Piazza Armerina ci si può vaccinare anche per tutta la giornata di sabato. È inesistente una campagna vaccinale di prossimità per quei comuni distanti dalle sedi ospedaliere, nonostante sia stata Richiesta da alcuni Sindaci. Si pensi quanto tempo occorre per raggiungere i centri vaccinali da Centuripe, Gagliano, Regalbuto, Troina e con quale disagio in caso di maltempo.
I Sindaci sono stati lasciati soli a gestire l’emergenza in prima linea ricevendo in carico dall’ASP anche la gestione e lo smaltimento dei rifiuti speciali dei cittadini contagiati.
I Sindaci non possono sopperire alle “mancanze e alle inefficienze” di un governo regionale inadeguato e irresponsabile, i cittadini non possono pagare le colpe di Musumeci e della Direzione Generale dell’ASP di Enna, gli studenti e la scuola non possono essere l’ennesima vittima sacrificale.
La situazione così com’è è insostenibile. Per far fronte a questa nuova ondata di emergenza chiediamo che immediatamente:
• venga convocata la conferenza dei Sindaci dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna per attivare una unità di crisi;
• si proceda all’acquisto dei tamponi e dei reagenti per processare quelli molecolari;
• si calendarizzi una campagna di screening della popolazione scolastica, approfittando di questa temporanea sospensione dell’attività in presenza;
• si avvii uno scambio di informazioni tra l’ASP di Enna, le farmacie e il Ministero della salute al fine di rendere circolare le informazioni sull’esito dei tamponi e consentire a coloro i quali hanno ultimato la quarantena di ritornare alle loro normali attività;
• si potenzi la medicina di base e, se possibile, delegare ai medici di base la possibilità di certificare l’inizio e la fine della quarantena;
• si potenzi l’organico per l’effettuazione del tracciamento dei contatti stretti;
• si potenzi l’organico delle USCA con particolare riguardo a quelle scolastiche;
• si avii una campagna vaccinale di prossimità in vari comuni della Provincia;
• si aumentino gli orari e le giornate di funzionamento dei centri vaccinali di Leonforte, Nicosia e Piazza Armerina.