IL PARCO URBANO
Il refrain è noto. I sogni fanno vivere meglio. Ma se non si materializzano mai, se si perpetuano diventano illusioni. L’effetto è rebound. Fanno vivere peggio. Enna aspetta la realizzazione del parco urbano, del cuore verde della città bassa da 25, diconsi venticinque anni, ripetuto in cifre e in lettere come si fa, a scanso di equivoci, per una ricevuta di pagamento. Le amministrazioni comunali si sono succedute senza che nulla avvenisse di concreto. Solo mezze notizie, qua e là. “È stata delimitata l’area, è stato approvato il progetto, a presto l’esproprio.” Le ultime dichiarazioni, di mesi fa, parlano di una realizzazione a breve. E questo perpetua l’incertezza, l’illusione. Le moltiplica. Presto, su venticinque anni di attesa, che riferimento può essere? In che ordine di tempo siamo? Non sarebbe bene dare una data a breve? Dire chiaramente a che punto è l’iter? Quale il cronoprogramma? Quali ostacoli, se ci sono, permangono? Ne va dell’umore collettivo e della possibilità comune di un sogno concretizzato che fa vivere meglio.
Mario Rizzo