La Regione aumenta l’indennità alla portavoce del presidente della Regione. Luisa Lantieri (Fi) dice no
Negli articoli approvati all’Ars nella finanziaria regionale c’è il maxi aumento, da 60 mila euro a 160 mila euro annui, per la portavoce del presidente della Regione, l’ex deputato europeo del Pd e giornalista Michela Giuffrida. La norma è passata a stento, 27 si e 26 no e una schiera di parlamentari astenuti e non votanti. A dire di sì gran parte della coalizione di centrodestra che sostiene l’attuale governo regionale, sul fronte del no Pd e M5S a tirare la volata. Dentro la maggioranza di Nello Musumeci una sola eccezione che si è opposta nettamente, il deputato regionale ennese Luisa Lantieri. Da poco approdata in Forza Italia è stata l’unica azzurra a puntare i piedi. Una presa di posizione non certo facile considerato che la ragion di Stato ha prevalso rispetto la ragionevolezza. Non solo ma siccome il provvedimento è stato suffragato dal voto palese ogni deputato ha dovuto “metterci la faccia.” “Ho detto no – dice Luisa Lantieri – e continuo a ripeterlo. Provvedimenti di questo tipo in ogni momento sono difficilmente sostenibili, oggi sono del tutto inimmaginabili”. Si riferisce alla crisi dovuta alla pandemia: “Certamente. Noi chiediamo alla Sicilia intera sacrifici su sacrifici. Ogni giorno abbiamo sotto gli occhi intere categorie in ginocchio con commercianti, artigiani piccoli imprenditori e professionisti sul lastrico e poi si porta al voto un tale aumento? Da parte mia il no è stato ed è inflessibile anche con il ricorso al voto palese.” Un voto che continua a suscitare polemiche in tutta la Sicilia? “Non poteva essere altrimenti in un momento come questo. Sono notizie – conclude la parlamentare forzista – che non fanno bene alla politica e che allontanano le persone”. Per correttezza d’informazione va anche sottolineato che l’intera deputazione regionale ennese non ha sostenuto tale improvvido aumento. Infatti, come detto Luisa Lantieri ha votato no mentre Elena Pagana, Attiva Sicilia, non era presente in aula.
Paolo Di Marco