La giornata dedicata alla Nomofobia quest’anno si celebra il due marzo e registra l’interesse crescente dell’opinione pubblica. La nomofobia, “no – mobil- phone- phobia” , chiamata anche Sindrome da Disconessione, è descritta come una forma di dipendenza tecnologica ed “esprime la paura di rimanere sconnessi dal contatto di rete di telefonia mobile. Tra i rischi di chi soffre di nomofobia c’è quello di innescare un meccanismo di dipendenza patologica nella quale non si riesce più a fare a meno di una connessione internet e di un cellulare. La paura di essere disconnessi può portare ad esperire vissuti di ansia e depressione e anche la sola idea di essere senza smartphone genera malessere, irrequietezza ed aggressività”, avverte l’Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche.
L’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna, attraverso il team di psicologhe tirocinanti dell’Unità Operativa Educazione e Promozione alla Salute, diretta dalla dr.ssa Eleonora Caramanna, ha realizzato, fino a un anno fa, numerosi incontri con docenti negli Istituti Scolastici della provincia di Enna sulla tematica del corretto uso del cellulare e dispositivi digitali.
“Il progetto, interrotto con l’esplosione della pandemia, è in fase di ulteriore pianificazione e programmazione”, afferma Eleonora Caramanna. “Proseguirà on line e sarà rivolto agli operatori sanitari, ai docenti e alle associazioni. Verterà sul corretto utilizzo dei dispositivi elettronici poiché sembra appurato l’interesse verso questi strumenti in età sempre più precoce. Le reali implicazioni di questo fenomeno non sono state ancora completamente valutate; tuttavia, sui rischi psicologici derivanti da un uso smodato dei cellulari stanno emergendo evidenze a partire dai più giovani”.