“I bambini non sono numeri”. Così i genitori degli alunni della scuola comunale Fontanazza
Riceviamo e pubblichiamo una lettera dei genitori degli alunni della scuola dell’infanzia Fontanazza relativa alla chiusura della stessa.
In merito alla decisione presa dall Amministrazione Comunale relativa alla chiusura della scuola dell infanzia Fontanazza i genitori vogliono dire quanto segue:
Siamo profondamente delusi ed amareggiati dal modo in cui l’Amministrazione sta portando avanti questa riorganizzazione delle risorse comunali, dimenticando che dietro a numeri diversamente ridistribuiti con tanta leggerezza ci sono i volti e le vite di bambini di 3, 4 e 5 anni che dall’anno prossimo non troveranno più ad accoglierli i sorrisi e gli abbracci delle maestre che già li avevano accompagnati nel loro percorso scolastico. Ci penserà l’Assessore a comunicare a Sofia, Gaia, Luca e Michele che a settembre non troveranno più nella loro bella e accogliente scuola i compagni e le insegnanti familiari, perché l’Amministrazione ha deciso di sacrificare la loro scuola dell’infanzia per “allocare diversamente le risorse”, perché tanto ci sono anche altre scuole che fanno la stessa cosa! Ci penserà l’Assessore a spiegare loro, che già stanno abbondantemente pagando il costo di una pandemia che li ha già messi duramente alla prova, privandoli per mesi dei contatti e affetti familiari, che la loro ben funzionante scuola sarà chiusa perché tanto per i bambini non cambierà niente e troveranno altre soluzioni cui adattarsi? Chi spiegherà a questi piccoli studenti che il bene supremo della riorganizzazione comunale si sosterrà esclusivamente sulle loro capacità di flessibilità e adattabilità a nuovi contesti o che saranno catapultati in un altro contesto senza preavviso, anzi con un preavviso di circa 10 giorni dal rinnovo dell’iscrizione, in altre classi peraltro già ben formate e organizzate, in un momento in cui evitare classi numerose dovrebbe essere una priorità per tutti?
Si precisa, a differenza del messaggio che si vuol far passare, che l’asilo Fontanazza, fiore all’occhiello della comunità, è diverso da tutti gli altri esistenti a Enna, perchè si fonda, tra l’altro su delle basi di pedagogia montessoriana, perchè attivamente i bambini mettono in pratica ciò che studiano in classe.
Due anni fa sempre la stessa amministrazione decise di chiudere l’asilo comunale R.Agazzi,altro fiore all’occhiello, quindi troviamo assurdo che l’amministrazione compia lo stesso errore due volte.
Inoltre, è davvero sgradevole continuare ad apprendere dalla stampa le notizie che riguardano un tema fondamentale come quello dell’educazione e del futuro delle nuove generazioni.
Infatti, dopo la comunicazione asettica della chiusura delle scuole comunali, continuiamo a leggere le “presunte”motivazioni che hanno portato l’amministrazione alla decisione di chiusura. Come può l’amministrazione decidere di non condividere preventivamente e in maniera graduale una scelta così importante e con delle ripercussioni non indiferrenti sulla pelle dei bambini?
Crediamo che la buona politica e la buona amministrazione non può avviare il confronto con le parti direttamente interessate, dopo aver preso la decisione e solo perchè da noi richiesto più volte, ma deve necessariamente esserci una fase di concertazione, di informazione e di partecipazione preventiva, circostanze tutte che in questo caso sono mancate totalmente.
Pertanto, riteniamo sia necessario che l’Assessore faccia davvero mea culpa per la decisione annunciata, con la speranza che si possa rivalutare quanto detto nella tutela dei nostri bambini.