Sono stati 40 anni ricchi e intensi, di battaglie per la tutela dell’ambiente e della natura, per difendere il paesaggio e tutelare i beni culturali, il nostro tesoro più importante.
Non si possono descrivere tutti i momenti, le iniziative, le prese di posizione, le denunce, le tantissime proposte, le mobilitazioni, gli appuntamenti, che in 40 anni abbiamo costruito e a cui abbiamo dato vita: l’abbattimento dell’ecomostro alla Scala dei Turchi e delle villette a Lido Rossello; l’opposizione al viadotto dell’Ancipa, all’interno del Parco dei Nebrodi; l’abusivismo nella Valle dei Templi (e non solo) e la proposta di Parco archeologico; il salvataggio dal degrado della Villa romana del Casale di Piazza Armerina e della Tonnara di Scopello; la lunghissima battaglia contro gli inceneritori e per la raccolta differenziata; l’iniziativa per far diventare l’Etna Patrimonio dell’Umanità o quella per far smontare, dopo 10 anni, il ponteggio che oltraggiava il tempio C di Selinunte; la gestione della Spiaggia dei Conigli di Lampedusa facendola diventare una delle spiagge più belle al mondo; la contrarietà alle dighe di Blufi e di Pietrarossa, ai rigassificatori di Priolo, Augusta e Porto Empedocle e al MUOS; i tanti cortei contro il ponte sullo Stretto; la lotta contro l’autodromo intorno al lago di Pergusa e per tutelare l’unico vero lago naturale siciliano; e poi la Distilleria Bertolino, il fiume Nocella, Palazzo Trigona, i piani paesistici, le piattaforme petrolifere, i calendari venatori sballati. E negli anni più recenti la tenace battaglia contro la piattaforma Acif di Scicli o il resort nell’isolotto di Capo Passero; o le azioni concrete con le nostre ecostazioni di Piazza Armerina e Caltagirone e il progetto “Io non scado” più volte premiato come buona pratica. O ancora il “Viaggio nella Memoria” nel Belìce.
“Ma la nostra battaglia più difficile e, purtroppo, ancora lontana dalla sua risoluzione, – dichiara Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia – è quella di far aprire gli occhi alla politica siciliana, affetta cronicamente sui temi dell’ambiente e dell’ecologia da vero e proprio ‘nanismo’: non un’idea, un sussulto, una novità. Sempre le solite ricette per il futuro della Sicilia.
Le nostre lotte continueranno. Speriamo, e siamo determinati in questo, di poter vincere ancora altre battaglie molto prima dei prossimi 40 anni:
– Avere un sistema serio di depurazione delle acque, oggi i reflui dei 2/3 dei siciliani non vanno a finire in depuratori funzionanti;
– Fermare il consumo di suolo;
– Lavorare per un sistema di mobilità sostenibile nelle città e nella regione, tra bici e trasporto su rotaia;
– Rafforzare e ampliare la produzione di energie da fonti rinnovabili, dall’eolico anche offshore, al fotovoltaico anche a terra, al biometano derivato dalla parte umida dei rifiuti;
– Far diventare la Sicilia la regione dei parchi e delle aree protette, vero volano e scommessa per il nostro futuro.
Auguri Legambiente Sicilia. Auguri a tutte e a tutti Noi e alla Sicilia”.