L’ A.E.G.I invita il Governo a velocizzare le richieste di finanziamento, con l’ apporto dei commercialisti e giuristi d’ impresa
L’emergenza epidemiologica da Covid- 19 – scrive Andrea Maggio – ha profondamente segnato il nostro Paese, con effetti devastanti per il mondo produttivo, rendendo faticosa la competitività delle imprese locali rispetto a quelle estere. Pertanto è necessario che “venga assicurata al sistema Paese ogni energia utile ad affrontare con relativa autorevolezza la gravissima crisi di risorse determinata dalla staticità dei fattori produttivi.”
Occorre che gli investimenti in essere siano garantiti e altresì siano stimolati nuovi investimenti.
Senza mettere in discussione le misure adottate del Governo per fronteggiare l’emergenza in atto, l’ A.E.G.I. rileva che l’aver affidato al sistema bancario la responsabilità delle elaborazioni necessarie per l’ottenimento delle misure messe a punto non si è rilevata una forma esaustiva.
Questo, però, non è da attribuire alla qualità degli interlocutori finanziari chiamati a svolgere tali funzioni, ma piuttosto perché quello che appare semplice ed immediato microeconomicamente, diventa di estrema delicatezza e responsabilità nel caso di grandi quantità di atti che ogni singolo interlocutore finanziario, grande o piccolo che sia, si è trovato a trattare, anche nei casi di garanzia integrale offerta dallo Stato, per la verifica della capienza nelle norme dei requisiti del singolo beneficiario.
Così, – conclude nella nota il presidente dell’ A.E.G.I Andrea Maggio – il ricorso alla collaborazione e alle competenze degli economisti e dei giuristi d’impresa, quali anime delle professioni economico-giuridiche perché fosse asseverata la conformità dei requisiti in adesione ai precetti legislativi, nonché, nel merito, la valutazione sulla sostenibilità economico-giuridica dell’impresa, specie se ciò coniugato con la possibilità di accesso telematico ai network degli Enti chiamati a fornire le idonee garanzie, avrebbe certamente reso fruibili ai destinatari i benefici con diversa tempestività, con l’effetto, gradito al sistema ed alle banche, di atomizzare le responsabilità in capo ai presidi professionali e di stimolare un approccio meno schizzofrenico e più disponibile da parte degli istituti bancari.