LA CASA FAMIGLIA E I MINORI AL TEMPO DEL CORONAVIRUS
Anche in molte case famiglia della provincia di Enna, gli operatori affrontano ogni giorno la loro personale guerra contro le conseguenze dell’isolamento per fronteggiare il contaggio da Covid 19. E’ la storia della Comunità Arcobaleno di Villarosa, una decina di ospiti minorenni, dai 6 ai 16 anni costretti nella stuttura senza contatti con l’esterno e con la famiglia. “Ci siamo dovuti reinventare – dicono gli operatori – momenti difficili dove è negato il contatto fisico e l’abbraccio a bambini che vivono già il dramma dell’allontanamento dalle famiglie”. Il Tribunale dei Minori, cosi come in tutta Italia, ha sospeso i rientri a casa, per evitare il diffondersi del contagio. “E’ difficile spiegare ai bambini, alcuni affetti anche da patologie neuro-psichiatriche , perché non possono vedere mamma e papà, perche non si può più uscire a fare una passeggiata, perché non ci si può più abbracciare, perche non si va più a scuola o non si può più fare attività sportiva all’aperto “. In un momento delicato come non mai, mantenere una quotidianità ciclica all’interno di un setting che dia sicurezza e protezione ai nostri ragazzi già fragili per le loro storie di vita e di sviluppo è, dunque, un’impresa alquanto ardua. Per fare fronte a questa drammatiche carenze, sono stati comunque potenziati “i momenti di contatto” con le famiglie con frequenti telefonate, videochiamate, foto e messaggi.
“Di colpo la vita dei nostri ragazzi, peraltro già provati da pregresse esperienze traumatiche, è stata totalmente rivoluzionata con tutte le conseguenze immaginabili per chi come loro, per una seconda volta dopo l’allontanamento da casa e dai propri cari, si ritrova a dovere ricostruire una nuova quotidianità” dice il presidente della società cooperativa, Salvatore Tornabene – E’ stato indispensabile un lavoro di ristrutturazione del loro vivere la vita in comunità. Grazie al lavoro instancabile di tutta l’equipe, operatori, educatori, assistente sociale e psicologa, che nonostante l’emergenza che imperversa in questi giorni ha garantito la presenza in struttura e al quale va il mio plauso per l’abnegazione e l’impegno continuo, si sta cercando principalmente di mantenere il benessere emotivo e l’equilibrio psicologico dei minori, dando sempre più importanza agli aspetti psico-educativi, alternando ai momenti di studio momenti di condivisione, ludici e di creatività”.
E sebbene non siano mancate le difficoltà quali il difficile reperimento di guanti e mascherine per gli operatori, di personal computer per permettere a tutti i minori di usufruire della didattica a distanza, la cooperativa ringrazia i Servizi Sociali, il Consultorio Familiare, i medici di famiglia, le Scuole e la Npi dell’Asp di Enna che li hanno fatto mai sentire da soli dando sempre piena disponibilità nei momenti di difficoltà. La cooperativa in questi giorni, ha ricevuto in dono trenta mascherine per gli operatori da parte di “I lavori artigianali di zia Marisa”, gestito da una imprenditrice di Villarosa, segno che anche la comunità villarosana è vicina in questo particolare momento.
“ Dato che ormai è chiaro che questa fase epidemica non potrà risolversi in breve tempo e pur consapevoli delle difficoltà che gli enti devono affrontare – aggiunge Tornabene – chiediamo ai competenti enti territoriali di fare uno sforzo aggiuntivo per venire incontro alle quotidiane esigenze straordinarie e ordinarie della comunità, cercando di rispettare per quanto possibile la tempistica delle rette per ciascun minore, onde far si che si possa proseguire nell’impegno profuso senza che lo stesso trovi intoppi causati da difficoltà di natura economica”.
Stesse considerazioni e identici auspici vengono condivisi dal Presidente della CTA “La Rinascita”, Felice Zito, che ospita invece adulti .