Attualità

CE NE RICORDEREMO

Tanti scivolano via, si susseguono quasi sovrapponibili, senza un marchio da memoria collettiva. Conservati nella mente di un adulto come un ricordo sfocato, accomunati in un periodo variabile. Gli anni scorrono e vengono via via accorpati, catalogati come in un volume più grande. Con etichette da archivio della mente, da riattivare, con necessità di verifica, on demand. -I primi anni settanta. -Fine anni novanta. Scolpiti nella memoria solo per eventi privati. Il 2020 no. Già avrebbe rivaleggiato con gli anni dei “non ricordo mai un anno così “ in questo caso di una siccità del genere. E, stavolta, senza variabilità di opinioni personali, perché i dati ci confermano le sensazioni. Quest’ultimo bimestre, gennaio febbraio, è stato il più caldo e secco degli ultimi cento anni. Ma a fissarci indelebilmente nella mente questo anno bisestile, il 2020, sarà la pandemia da coronavirus, la psicosi, l’ assalto ai supermercati. Lo stop a saluti calorosi, la distanza di sicurezza di 182 cm. Le aree rosse. Il bollettino di guerra a ritmi tambureggianti. Le scuole e le università chiuse. Il mondo con il fiato sospeso, la vita paralizzata. Speriamo presto che si torni a vivere come poche settimane fa che l’angoscia collettiva ha retrodatato. Speriamo presto nell’effetto rimbalzo. Che si torni a muoversi, a viaggiare, a frequentare bar, ristoranti, cinema, teatri, stadi, come e più di prima. A dare la mano senza ricevere un rifiuto imbarazzato. A poter dare un colpo di tosse senza essere fulminato da sguardi torvi. Sarà bello ritornar normalità.

Mario Rizzo

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